Sperando che non ce ne sia prossimamente un’altra, l’ultima arrivata è la Tari, la tassa sui rifiuti urbani, in sostituzione della vecchia Tares, che entra così a far parte insieme a Tasi e Imu del pacchetto completo della nuova Iuc, l’imposta unica comunale.
Le voci che si rincorrono velocemente tra conferme, illazioni e precisazioni ufficiali sulla possibilità di aumenti più o meno consistenti a seguito del piano industriale presentato dal gestore unico Toscana Sei – che comprende Arezzo, Siena e Gr- hanno gettato l’allarme tra tutti i potenziali contribuenti: a cominciare dalle famiglie ed in particolare tra le imprese.
I rappresentanti delle Associazioni di categoria della Provincia di Arezzo si sono riuniti per analizzare la situazione ed esprimere una valutazione comune ed una altrettanto comune presa di posizione.
Le imprese non possono che partire dal contesto generale attuale:la crisi che attanaglia drammaticamente il Paese da molti,troppi ,anni non è superata e per lungo tempo il tessuto imprenditoriale e sociale italiano continuerà a pagarne le conseguenze.
Se c’è la volontà politica di cominciare pian piano a raddrizzare questa situazione tutto si può fare meno che imporre da parte dei comuni ai contribuenti domestici e non domestici, cittadini e imprese, aumenti per i quali si sprecano aggettivi allarmistici da “paura”.
Perché altro non sarebbero aumenti del 20% di media , anche con punte del 30%, ricordando sempre che aumenti gravosi ci sono stati anche negli anni passati .
Eventuali aumenti di tale portata nel 2014 invece di “dare da bere al cavallo lo ammazzerebbero”.
I processi di fusione fra i gestori dell’ambito sono stati valutati positivamente proprio nell’ottica della razionalizzazione degli investimenti, delle economie di scala e del contenimento dei costi a carico dei contribuenti. A questo punto le categorie economiche, in un’ottica di trasparenza, chiedono di conoscere il piano industriale e intendono rappresentare questa loro posizione in occasione dell’incontro programmato con il Presidente dell’Ato.
I sindaci, posizione che apprezziamo, si sono opposti congelando il piano delle tariffe; li invitiamo a mantenere ferma questa posizione garantendo che non vi saranno aumenti a carico delle imprese e dei cittadini.
Siamo fiduciosi che tutte le componenti responsabili della provincia di Arezzo sapranno muoversi all’unisono per cominciare concretamente a coniugare insieme crescita e sviluppo.