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Presentato il documento di indirizzo ai Sindaci di Arezzo Siena e Grosseto


Essere una voce unica forte ed estesa, per dialogare con le Istituzioni e delineare percorsi e progettualità che sappiano rispondere alle esigenze dell’artigianato e  delle Pmi. Le Confartigianato di Arezzo, Siena e Grosseto  hanno presentato con questo scopo un documento comune di indirizzo ai sindaci dei capoluoghi delle tre provincie, documento nel quale sono analizzate potenzialità ma anche criticità del mondo dell’artigianato e delle Pmi.

All’evento stampa, che si è tenuto stamattina a Petriolo Terme, hanno preso parte  –  oltre ai presidenti delle tre associazioni artigiane, Ferrer Vannetti per Arezzo, Mario Cerri per Siena, Giovanni Lamioni per Grosseto, e del presidente di Confartigianato regionale Giovan Battista Donati –  anche il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto e Luigi De Mossi, sindaco di Siena.

Di fronte ai sindaci era di fatto rappresentata una grossa parte dell’economia ma anche della società della Toscana del sud, come dicono i numeri Confartigianato: la Toscana conta 103.933 imprese artigiane registrate di cui Arezzo 9,923, Grosseto 5,721, Siena 6,576. In termini percentuali le imprese artigiane sul totale delle imprese registrate in Toscana è del 25,1%: Arezzo 26, Grosseto 19,6, Siena 23,2. Gli occupati indipendenti dell’artigianato in regione sono 113.146: Arezzo 11.850, Grosseto 6.101, Siena 7.415.

Una bella fetta di imprenditoria di qualità – ha spiegato Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo –  e l’obiettivo di questo incontro è quello di  aprire, e poi mantenere costante, un dialogo e un confronto tra questo mondo e tutti gli attori istituzionali che si occupano delle sviluppo del territorio”. 

“L’impresa artigiana – ha spiegato ancora Vannetti –  è molto viva malgrado la crisi,  tanto da rappresentare un importante volano dell’economia territoriale”. Ma esiste un forte problema rispetto l’accesso al credito: “Le tensioni relative all’offerta di credito  – ha rafforzato il presidente aretino –  stanno producendo significativi effetti negativi sulle piccole imprese le cui caratteristiche poco si sposano con le più innovative forme di approvvigionamento finanziario quali il crowfounding, business angels, minibond, digital factoring ma che hanno le banche come unico interlocutore. Per questo  Confartigianato chiede che si possano congiuntamente studiare e attivare strumenti di finanza mirati sulle specifiche caratteristiche  dell’artigianato magari, con ruolo importante delle banche del territorio”.

Fondamentale, secondo Vannetti, è che le istituzioni locali capiscano quanto “ora come non mai c’è bisogno di forti sinergie, di un percorso comune sul territorio, tra pubblico e privato, tra Comuni e imprese e organizzazioni di rappresentanza economica, nessuno può più andare avanti da solo, dobbiamo fare sistema tutti insieme per ottenere una crescita complessiva economica e sociale delle nostre città”.

Da parte dei sindaci presenti si è evidenziata uno forte e convinta adesione al progetto delle tre Confartigianato, a partire dal documento che le stesse hanno consegnato ai primi cittadini che contiene una serie di richieste di impegno e condivisione su moltissime tematiche, dalla burocrazia all’accesso al credito, dalla fiscalità locale alla formazione alle infrastrutture solo  per citarne alcune.

In particolare il sindaco di Arezzo Ghinelli ha evidenziato i suoi sforzi, portando anche esempi concreti, rispetto allo snellimento della burocrazia e della fiscalità, e ha anche spiegato quanto sarà importante coinvolgere al massimo le banche del territorio sul fronte dell’accesso al credito e anche della valorizzazione delle città e del turismo. Turismo che il sindaco aretino considera volano decisivo per l’economia della Toscana del sud, area che Ghinelli vorrebbe che diventasse presto, con il contributo di tutti i presenti, un vero e proprio brand di livello e di appeal come il made in Tuscany.

Nel suo intervento nel dibattito, il presidente regionale di Confartigianato Donati si è detto molto fiducioso delle potenzialità del dialogo tra associazioni di categoria e istituzioni, evidenziando come –  a differenza delle incertezze che spesso si avvertono nelle ricadute della politica nazionale sui territori – “interfacciando direttamente e positivamente con le autorità locali si possa invece creare un rapporto semplificato e di reciproco positivo interesse”.

 

 


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