L'allarme lanciato dal Presidente della Federazione Alimentazione Stefano Ziantoni sulle pagine del quotidiano "La Nazione"
Il nuovo codice della strada, entrato in vigore il 14 Dicembre 2024, è oggetto di grande attenzione in queste settimane.
Un codice che rispetto alle vecchie norme, non apporta alcuna modifica ai limiti del tasso alcolemico e quindi quello che era consentito bere prima, è consentito anche oggi. A cambiare sono però le sanzioni.
Superare lo 0.5 g/l di tasso alcolemico basta per incappare in sanzioni pesanti: multa tra 573 e 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi per un tasso da 0.5 a 0.8; multa da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno con un tasso compreso tra 0,8 e 1,5 g/L e multa tra 1.500 e 6.000 euro, arresto da 6 mesi a 1 anno e sospensione della patente da 1 a 2 anni con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/L.
La conseguenza è ben detta: calo del 30% su vendite di vino nella ristorazione e nelle strutture affini.
Su questo tema il nostro Presidente di Confartigianato Alimentazione, Stefano Ziantoni è stato intervistato da La Nazione di Arezzo “Una percezione sempre più rigorosa delle norme che può scoraggiare i consumatori, inducendoli a rinunciare a un calice di vino durante una cena al ristorante, in enoteca e in tutti quei locali in cui si consuma vino – ha detto Ziantoni – Un problema che, di riflesso, potrebbe ricadere sui produttori, sull’intera filiera vitivinicola italiana e anche sui tanti appassionati di vino che amano trascorrere serate di convivialità, accompagnate da un buon calice“
“Gli allarmismi che si sono scatenati nelle ultime settimane sono probabilmente figli della scarsa conoscenza delle nuove norme e forse anche un po’ strumentali – ha aggiunto Ziantoni – La nostra ristorazione, a differenza di quella del nord Europa, è caratterizzata molto da strutture in campagna, quindi raggiungibili solo con i mezzi. La nostra idea, che è ancora allo stato embrionale, potrebbe essere quella di creare una rete per garantire un servizio all’utenza. Offrire mezzi, Ncc o taxi, ai clienti di ristoranti e locali vari. L’idea è quella di coinvolgere le associazioni di categoria, i Comuni e i ristoranti, le cantine, le enoteche, ognuno per contribuire con una parte economica, che andrà a costituire il contributi per il driver, così da ammortizzare i costi dell’utente che usufruirà del comodo servizio”.
“Qualcosa va pur fatto – ha concluso Ziantoni – perché l’indotto, sia al livello economico che culturale, è stato colpito pesantemente. Si sono minate profondamente le abitudini, per colpa di pochi che certo non cambieranno le proprie”.
(Le dichiarazioni sono Fonte “La Nazione Arezzo”)