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Vicenzaoro. Torna l’appuntamento del gioiello Made in Italy con i mercati internazionali

Il Presidente di Confartigianato Orafi Luca Parrini: clima positivo tra gli espositori nonostante i segnali di rallentamento della crescita internazionale


Sono circa 1.200 gli espositori presenti a VicenzaOro la manifestazione fieristica in programma dall’8 al 12 Settembre a Vicenza.

Quasi il 60% degli espositori proviene dal territorio nazionale. La parte del leone tra le imprese del gioiello made in Italy la fanno ancora le imprese provenienti dal distretto di Arezzo che con quasi 200 presenze rappresentano il 16% del totale degli espositori e quasi un terzo dei marchi italiani rappresentati all’interno della kermesse vicentina.

Le imprese di Confartigianato rappresentano circa la metà degli espositori aretini. Sono circa 150 gli espositori del distretto di Vicenza mentre dai poli produttivi e commerciali di Alessandria, Milano e Napoli-Caserta provengono altri 200 espositori.

Complessivamente oltre l’80% degli espositori italiani rappresentano le aree distrettuali sopra menzionate, mentre il restante 20% opera nel resto del Paese. Oltre il 40% degli espositori di VicenzaOro proviene dall’estero. Sono 34 i Paesi del mondo rappresentati dagli oltre 400 marchi esteri presenti negli stand della Fiera. Turchia, Hong Kong, Germania, India e Thailandia sono i Paesi più rappresentati dagli espositori provenienti dall’estero.

Per quanto riguarda invece gli operatori commerciali attesi a Vicenza, sono circa 400 i buyer esteri coinvolti nel programma di incoming attivato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Agenzia ICE, in arrivo da tutto il mondo e in particolare da USA, Emirati Arabi Uniti, Israele, Cina e Paesi del sud-est asiatico.

Quali sono le prospettive per le imprese orafe aretine che si accingono a partecipare alla prossima edizione della Fiera di Vicenza? Lo chiediamo al Presidente di Confartigianato Orafi, Luca Parrini.

La vendita di tutti gli spazi espositivi disponibili nel quartiere fieristico testimonia il ritorno ad un clima di fiducia molto positivo delle imprese nei confronti del mercato internazionale”.

Tuttavia lo scenario internazionale con cui si confronteranno le nostre imprese orafe in occasione dell’appuntamento vicentino appare piuttosto complicato non solo dal perdurare della guerra in Ucraina, ma anche dalle spinte inflazionistiche negli Stati Uniti ed in Europa oltre che dalle difficolta del settore immobiliare cinese”.

Dopo la forte espansione post-pandemia l’economia internazionale si confronta inevitabilmente con una fase di assestamento che si osserva già nei dati relativi al primo trimestre del 2023.

Siamo lontani dalla crescita a doppia cifra sperimentata nel 2022 rispetto al 2021 e l’export del distretto di Arezzo nei primi tre mesi dell’anno cresce dell’8% rispetto al primo trimestre 2022. Il dato va poi depurato dalla componente legata all’andamento delle quotazioni del metallo prezioso che ha registrato nel periodo osservato una crescita del 5%. Insomma – conclude Luca Parrini – la previsione è quella di un atterraggio morbido che dovrebbe poggiare sui tradizionali mercati di sbocco dell’oreficeria aretina: Emirati Arabi Uniti, Europa, Stati Uniti, Turchia e Hong Kong”.

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