Barbara Lancini e Elena Terziani: pronti ad un tavolo di concertazione permanente con l'Amministrazione comunale per non vanificare l'afflusso degli ultimi anni
“È di pochi giorni fa la notizia che il Comune di Arezzo ha raddoppiato la tassa di soggiorno. La decisione ci lascia perplessi su alcuni aspetti”. Il commento delle imprese del Turismo che aderiscono a Confartigianato Imprese Arezzo è diretto a mantenere saldo il dialogo con le istituzioni, ma senza fare mancare uno sguardo critico su alcune situazioni che necessitano di essere attenzionate. “L’introduzione di una modifica sostanziale alla tassa di soggiorno dal 1° maggio, ci crea non pochi problemi con i clienti che nel frattempo avevano già prenotato nelle nostre strutture. Crediamo – sottolinea Barbara Lancini, Presidente di Confartigianato Turismo Arezzo – che una modifica fatta in tempi diversi, ascoltando maggiormente gli operatori del settore e le loro esigenze, avrebbe sicuramente giovato a tutto il sistema“.
C’è poi il tema legato alla destinazione delle risorse ricavate da questa tassa, “Ci auguriamo – sottolinea la Vice Presidente di Confartigianato Turismo Elena Terziani – che questi soldi vengano investiti dalla Fondazione Arezzo InTour in modo mirato e proficuo e che siano individuati i settori di intervento per mettere la nostra città nelle condizioni di accogliere nel miglior modo possibile i turisti che arrivano in città, in particolare in occasione di grandi eventi di richiamo”. Il bilancio del settore è comunque positivo, “stiamo vivendo un periodo sicuramente importante con numeri che ormai confermano la trasformazione della nostra città in metà ambita nel panorama del turismo nazionale. Proprio per questo – sottolinea Terziani – non è il momento di mollare la presa e di mettere in campo tutte le strategie possibili per consolidare questo periodo estremamente favorevole”.
Non mancano però situazioni da monitorare con estrema attenzione. “Intanto ci preme ribadire che a prendersi carico di riscuotere la tassa di soggiorno sono tutte quelle imprese regolari che rispondono ai parametri stringenti previsti dalla legge. Ci chiediamo se fosse stato necessario alzarla nel caso in cui tutti gli operatori, anche quelli che vivono nel sommerso, potessero contribuire in maniera attiva alla costruzione di un sistema virtuoso” sottolinea Barbara Lancini. “Il problema dell’accoglienza abusiva è ormai fuori controllo, sempre più persone si improvvisano operatori del settore, concorrendo in maniera sleale con tutti coloro che regolarmente investono risorse importanti per accogliere in sicurezza nelle strutture. Senza considerare l’importanza della comunicazione alla Questura riguardante gli ospiti che soggiornano nel nostro territorio, cosa che sfugge completamente in tutte quelle situazioni in cui i turisti vengono accolti in strutture improvvisate ed irregolari”, conclude Elena Terziani.