All’insegna della stima reciproca il rapporto fra genitori e figli

“Mi stimo se mi stimi: ripensare il rapporto fra genitori e figli”: è stato questo il tema dell’ultima lezione della scuola per genitori di Confartigianato Arezzo “Insieme per crescere”.

Protagonisti Grazia Sestini, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana, già Sottosegretario al Welfare e con una lunga esperienza di insegnante, e Luigi Ballerini, medico, psicanalista e psicoterapeuta specializzato nelle problematiche di infanzia e adolescenza.

Sestini introduce la serata, ricordando fra l’altro le ultime novità normative, che prevedono (art. 315 del codice civile) il diritto del minore di essere ascoltato anche in sede giudiziaria. “Si sta affermando – ha detto Sestini – anche se lentamente e con fatica un nuovo approccio, che prevede il superamento stesso del concetto di potestà dei genitori.” Sestini ha messo in guardia da atteggiamenti comuni dei genitori. Il primo: “vivo solo per mio figlio”. Il secondo: “Vorrei che mio figlio fosse come me”. Il terzo: “Assicurare al figlio tutto ciò di cui ha bisogno dal punto di vista materiale, ma poi abbandonarlo a se stesso.” “L’atteggiamento giusto – ha spiegato Sestini – è invece quello che, di fronte alle difficoltà dei figli, si pone nell’ottica “ti voglio bene perché hai tanti talenti, assieme supereremo queste difficoltà”. Ed ha aggiunto che i genitori non sono i soli ad educare i ragazzi. “E’ una comunità quella che educa.” Avvertendo che è fondamentale credere in quello che si trasmette ai giovani. “I ragazzi – ha ribadito Sestini – imparano per contagio, per contatto con la passione che vedono in noi.”

Ballerini ha poi preso la parola rilanciando i concetti espressi da Sestini. Quattro, secondo l’esperto, i verbi fondamentali che riassumono l’atteggiamento giusto che i genitori devono tenere verso i figli. Il primo verbo è “sostenere”. “Bisogna – ha spiegato Ballerini – sostenere i figli, sostenere i loro passi, sostenere i tentativi che fanno per affrontare la realtà. Il secondo verbo chiave è “incoraggiare”. “Un ragazzo in difficoltà – ha detto rivolgendosi alla platea – è come un imprenditore pieno di debiti che ha bisogno di trovare credito. L’atteggiamento giusto è “provaci”, io sono qua e ti sosterrò se inciamperai.” Il terzo verbo è “confortare”. “Questo significa – ha spiegato – fare in modo che non si scoraggino. Bandite dunque espressioni del tipo “ma sei scemo”? E magari anche frasi come “te l’avevo detto”. Quarto verbo: “difendere”. “Difendere i figli, difendere il loro pensiero che cerca soluzioni.” Ballerini concorda con Sestini sulla pluralità di soggetti educatori e bolla come una sciocchezza il refrain di molte famiglie “puoi fidarti solo della tua famiglia”. Ai genitori ricorda l’importanza del rapporto di coppia e invita i genitori a riprendersi il proprio spazio, assicurando: “I figli saranno felici se vi vedranno uscire da soli.” Infine ribadisce la paternità come un “concetto” e ne sottolinea la valenza. “padre è colui il quale ti introduce alla realtà, essere padre non vuol dire essere maschio”. Infine ribadisce il significato di “ascolto”. “Significa – conclude Ballerini – che anche il bambino piccolo è titolato a dire qualcosa di se stesso ed ha diritto di essere ascoltato. Questa è una voce nuova nel diritto del minore.”

Dopo un articolato scambio di interventi la serata si è conclusa con le parole del segretario di Confartigianato Imprese Arezzo: Mauro Giovagnoli. “Non abbiamo mai pensato – ha concluso- di insegnare a fare i genitori, ma abbiamo voluto creare spazi dove si affrontano temi. Lo faremo anche nella futura edizione a cui stiamo già cominciando a lavorare.”