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Arezzo e il suo futuro: indagine del Censis promossa da Confartigianato Il 2 maggio alla Borsa Merci (ore 18) discussione pubblica con tutti i candidati a sindaco


Economia, lavoro, relazioni, qualità della vita, coesione sociale, partecipazione, senso di appartenenza, sono alcuni degli ambiti della vita cittadina sui quali il Censis ha raccolto le idee dei cittadini e di esponenti del mondo economico, sociale e associativo di Arezzo.E' stato così possibile costruire una vision del futuro che la comunità aretina immagina e desidera per la propria città. E poiché il futuro dipende da tutti, allora è fondamentale discuterne pubblicamente, coinvolgendo anche le persone che si candidano a svolgere la funzione di sindaco della città.E' questo il senso dell'incontro del 2 maggio prossimo che avrà luogo alle ore 18 presso la sala della Borsa Merci ad Arezzo, in cui sarà esposta la vision di Arezzo al futuro, stimolando la comunità cittadina a riflettere e confrontarsi, a coinvolgersi in un diffuso processo di responsabilizzazione, perché il futuro dipende anche dalla capacità dei cittadini di verificare che gli impegni si tramutino in scelte conseguenti ad ogni livello.E' importante volgere lo sguardo al futuro, aprirsi alle opportunità che ci sono, puntare sull'innovazione in ogni ambito, promuoverla, renderla possibile e alla portata dei tanti soggetti che animano la vita della città; è questo l'obiettivo della ricerca realizzata dalla Fondazione Censis su incarico di Confartigianato basata su una rilettura dei principali trend economici, sociali e culturali della città nei primi dieci anni del nuovo millennio, su una indagine su un campione di 600 persone residenti nel territorio comunale e sulle interviste ad un set di testimoni privilegiati delle associazioni categoriali e di altri organismi intermedi della comunità cittadina.Le dinamiche di medio periodo relative agli anni zero non consentono letture unilaterali e semplificate, Arezzo è città complessa, e dovrà sempre più trovare soluzioni nuove e originali per dare risposte alle esigenze di una comunità cresciuta come popolazione totale del 9% nel 2000-2009, ma in cui sono aumentati di oltre il 12% gli anziani con almeno sessantacinque anni e dove gli stranieri per 1.000 abitanti sono praticamente raddoppiati fino ad essere 112 ogni 1.000 abitanti, valore superiore a quello provinciale, regionale e nazionale.E' anche una città che conserva ancora livelli di criminalità più bassi del resto della regione, anche se alcune tipologie di reati negli anni zero sono cresciute, in particolare i minori denunciati e l’escalation fatta registrare in questi ultimi mesi per i furti alle aziende orafe. E malgrado i contraccolpi della crisi, rispetto al 2000 nel 2009 è cresciuto il valore aggiunto creato sul territorio, a testimonianza di una vitalità che ha radici antiche e che può rappresentare la base per dare ancora e di nuovo slancio alla capacità competitiva locale.I trend del nuovo millennio in sostanza dicono che il destino della città è tutto da costruire, che risorse e opportunità sono presenti, ma che occorrono subito, da parte di tutti scelte e assunzione di responsabilità verso il futuro: costruire una comunità coesa, aperta e responsabile è il presupposto per un nuovo benessere cittadino sostenibile che solo può dare una spinta in più all'attrattività esterna di Arezzo.


1 Gennaio 2013
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