Infrastrutture digitali, scarsità di manodopera, competitività internazionale. Il bilancio del 2023 del Presidente di Confartigianato
“Il nostro 2024 dovrà essere un anno all’insegna del rilancio, dobbiamo raggiungere nuovi obiettivi e cercare di colmare il gap degli ultimi mesi”. A parlare è Maurizio Baldi, presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, il suo è un bilancio di fine anno del settore artigiano aretino.
“E’ bene chiarire che si tratta di un segmento economico molto diverso rispetto al passato, le nostre imprese ormai hanno acquisito una dimensione importante attestandosi tra le medie e grandi aziende”, sottolinea Baldi.
Un vero e proprio motore dell’economia formato da migliaia di soggetti economici che si trovano anche quest’anno a dover affrontare nuove sfide.
“Ciò che ha dominato il 2023 è il sentimento di incertezza, la nostra è una economia fortemente basata sull’export e ogni crisi internazionale diventa per noi motivo di rallentamento e difficile programmazione”, spiega il presidente di Confartigianato.
“Negli ultimi anni le imprese artigiane hanno fatto un salto di qualità mettendosi sulle spalle il peso di importanti investimenti incontrando però i limiti di una pianificazione strategica spesso influenzati da fattori esterni. E’ quindi normale – sottolinea Baldi – che l’incertezza tarpi le ali di chi ha la meritevole ambizione di programmare per il futuro le proprie attività, rimanendo al passo con la rivoluzione digitale in corso e la competizione internazionale”.
A preoccupare i vertici di Confartigianato è principalmente la fatica con la quale si sta attuando il ricambio generazionale e la difficoltà enorme di reperire manodopera. “Questo è il più grande problema che stiamo vivendo e lo stiamo affrontando giornalmente attraverso i nostri continui contatti con il mondo della scuola. Nonostante il massimo impegno, sono sempre troppo pochi i ragazzi e le ragazze che intraprendono un percorso formativo professionale dal sicuro sbocco lavorativo. È motivo di grande rammarico leggere i dati sulla disoccupazione giovanile, sulla dispersione scolastica e sulla fuga dei nostri giovani all’estero. Lo dico perché di opportunità nel nostro territorio ce ne sono tantissime e le nostre imprese sono pronte ad accogliere a braccia aperte tutti coloro che hanno voglia di formarsi e intraprendere delle attività piene di prospettive per il futuro”, commenta Baldi.
Baldi ha poi affrontato il grande tema della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. “È necessario da un lato essere più veloci nel dotarsi di nuove infrastrutture dall’altro è fondamentale conoscere i nuovi strumenti, saperli utilizzare, ma non subirli. Non si può pretendere che le nostre imprese competano ad armi pari quando intere località non sono nemmeno dotate di una fibra ottica adeguata”.
Oltre alle infrastrutture digitali, l’attenzione è anche per quelle fisiche. “Il nostro territorio è in sistematico ritardo nella realizzazione di grandi opere viarie necessarie per il supporto delle imprese, per incrementarne la competitività. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un dibattito politico e non solo sulla stazione ad Alta Velocità, noi ribadiamo con forza che la scelta di Creti non sia quella adeguata ed il nostro è un ragionamento non politico, ma meramente economico: quella location non aiuta come altre allo sviluppo delle realtà imprenditoriali”, sottolinea Baldi. “Non ci servono cattedrali nel deserto, ma collegamenti viari moderni, stazioni fruibili e connessione massima con tutto il paese”, sostiene Baldi.
“Infine sento la necessità di invitare i nostri associati a una partecipazione attiva alla vita della Confartigianato. L’associazione, non sono io, non sono i dirigenti, sono tutti coloro che hanno voglia di farla migliorare, di trovare soluzioni comuni, di far sì che superare insieme i problemi sia motivo di costruzione di modelli virtuosi. Siamo in grado di farlo ce lo riconoscono in tutto il paese, è per questo che negli organi nazionali abbiamo una fortissima rappresentanza”, conclude Baldi