Il Vicepresidente provinciale Leonardo Fabbroni: il protocollo proposto rischia semplicemente di generare delle duplicazioni di costo per le imprese
“A seguito dell’incontro a cui ha partecipato la nostra associazione, convocato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali abbiamo espresso un parere negativo sulla sottoscrizione del Protocollo, evidenziando il rischio di introdurre nuovi e non necessari profili di responsabilità e oneri per le imprese“, spiega il Vicepresidente di Confartigianato Imprese Arezzo, Leonardo Fabbroni. “I nostri rappresentanti nazionali, hanno evidenziato come sia invece opportuno avviare un confronto a tutto tondo sulle emergenze climatiche, che parta dalla premessa che il rischio degli eventi atmosferici estremi connessi al cambiamento climatico è innanzitutto da considerare un rischio generico che riguarda l’intera popolazione e non specifico delle attività lavorative”, sottolinea Fabbroni.
Inoltre la gestione dell’emergenza caldo ha già una sua articolata regolamentazione di legge e, in taluni comparti, anche contrattuale. Il Protocollo non sembra tenere conto delle specificità connesse ai vari settori produttivi, né alle diverse dimensioni d’impresa.
“Le nostre imprese negli ultimi anni si sono fatte carico di numerosi oneri a partire da quelli relativi alla prevenzione del contagio Covid. Ci siamo sempre dimostrati disponibili ed in prima linea per incrementare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, ma quanto richiesto nell’ultimo protocollo è assolutamente da rivedere perché rischia semplicemente di generare delle duplicazioni di costo per le imprese“, aggiunge Leonardo Fabbroni.
Le organizzazioni sindacali dei lavoratori, pur ritenendo il testo “scarno”, e quindi meritevole di integrazioni, hanno comunque espresso valutazioni sostanzialmente positive sull’opportunità di proseguire il confronto per la sua sottoscrizione. “Il Ministero ha quindi concluso l’incontro prendendo atto delle divergenti posizioni espresse sul Protocollo, posizioni che non ne consentono, allo stato attuale, la sottoscrizione“, conclude Vicepresidente Fabbroni.