“Stiamo parlando di un fenomeno in aumento – da più parti segnalatoci – che riguarda la fornitura di prodotti/servizi offerti da terzi, per feste di ogni tipo, battesimi, comunioni e matrimoni, in cambio di denaro. E’ allora il caso di ribadire, ancora una volta – affermano Fabrizio Piervenanzi presidente di Confartigianato Alimentazione e Tommaso Ausilio presidente Unione Alimentazione CNA – che i nostri artigiani sopportano investimenti e costi altissimi, per impiantare i loro laboratori, per frequentare corsi obbligatori a pagamento, per adeguarsi continuamente alle norme e alla (tanta) burocrazia presenti in ogni ambito della propria attività”. “Per non parlare – proseguono i presidenti delle due associazioni artigiane provinciali di categoria – del rapporto col fisco: inesistente per chi opera fuori dalle regole. Al contrario, pesante per le nostre aziende regolarmente iscritte, che vedono ormai lo Stato come un socio di maggioranza, considerando le tassazioni dirette e indirette con le quali hanno a che fare”. “Per questi chiari e semplici motivi – concludono Fabrizio Piervenanzi e Tommaso Ausilio – chiediamo un ulteriore attenzione a chi di dovere, nei confronti di questo fenomeno che comprendiamo essere più difficile da individuare, ma che per le oggettive ragioni esposte, non può essere sottovalutato. A maggior ragione considerando non ultima, la questione che attiene alla sicurezza igienica e al trasporto degli alimenti somministrati”.
Forniture di dolci, rinfreschi e pranzi preparati in casa Cna e Confartigianato: “Le regole devono valere per tutti. No all’abusivismo e alla concorrenza sleale”
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