Inizia il restauro che riporterà allo splendore un importante pezzo di storia della città di Arezzo
Era il 1552 quando il tempo degli aretini ha iniziato ad essere scandito dai rintocchi dell’orologio astronomico posto nel Palazzo di Fraternita.
“Nei nostri archivi è stato ritrovato il documento datato 1550 in cui si incaricava su delibera l’artista Felice di Salvatore Vannucci da Fossato – precisa il Dr. Pier Luigi Rossi Primo Rettore della Fraternita – costò 55 scudi tutti debitamente saldati entro il 1552. Ne esistono solo altri 5 in tutta Italia questo testimonia la grande rilevanza artistica e scientifica di questo orologio”
Piazza Grande dove si affaccia l’orologio era il luogo di incontro tra la campagna produttrice di derrate agricole e la città che rappresentava il consumatore di questa produzione “La Franternita dei Laici – Precisa il Rettore – volle fortemente nel 1550 la realizzazione di questa opera per due motivi. Primo a testimonianza della grande opulenza economica che poteva vantare in quei secoli la nostra istituzione e poi per aiutare i lavori agricoli in quanto le fasi lunari scadenzavano la semina e il raccolto e le altre attività della campagna. La Luna domina per grandezza sia la Terra che il Sole. Il restauro del quadrante vuole recuperare la memoria di questo monumento – Sottolinea ancora il Dr. Pier Luigi Rossi – e nei nostri progetti abbiamo intenzione anche di restaurare i locali sottostanti la terrazza a completamento dell’intero recupero dell’edificio che si affaccia su Piazza Grande”
“Il restauro che ci apprestiamo a portare avanti – precisa Tommaso Sensini restauratore della Fraternita – vuole ripristinare i colori e le dorature del quadrante centrale che tempo e intemperie hanno deteriorato, ripulire le sfere di rame e bronzo, consolidare le stuccature e integrare colori del quadrante esterno deteriorati, pulire e consolidare l’arenaria serena usata nei precedenti restauri e consolidare e proteggere l’arenaria macigno originaria impendendo ulteriori distacchi. Si tratta – precisa Sensini – di importanti interventi che metteranno in sicurezza e ripristineranno il quadrante così che i turisti e gli aretini possano nuovamente ammirarlo in tutto il suo splendore come un tempo”
“L’orologio astronomico nella sua interezza ovvero nel suo quadrante esterno che si restaura oggi e nei suoi ingranaggi – precisa Fausto Casi temperatore dell’orologio – è un esempio di ingegnosa maestria degli artisti artigiani italiani ed è fondamentale proteggerlo per tramandarlo alle future generazioni”
“È un altro grande giorno per Ancos e per Arezzo. Una pagina che rimarrà nel tempo”, ha commentato Fabio Menicacci, segretario nazionale Ancos Aps Confartigianato. “Sono tanti i progetti che Ancos ha finanziato in questi anni grazie ai fondi raccolti tramite il 5×1000 – precisa Menicacci – fondi che permettono tra le altre cose, la tutela dei beni artistici e architettonici della nostra bella Italia. Il progetto di restauro dell’orologio astronomico che ci ha proposto la Fraternita dei Laici, è risultato meritevole del nostro sostegno sia per la sua unicità sia per quello che rappresenta all’interno della bellissima Piazza che lo ospita. Un particolare grazie va al Primo Rettore della Fraternita che è molto sensibile a mettere in sicurezza il patrimonio artistico di Arezzo. Per noi – conclude Menicacci – si tratta di un impegno che rientra nella politica nazionale della nostra associazione. Nel futuro non mancheranno occasioni per metterci nuovamente a disposizione di Arezzo e dei suoi tesori”