Il Segretario Alessandra Papini sui dati elaborati dall'Associazione "Le garanzie pubbliche rappresentano sempre più elementi chiave per l’accesso al credito delle pmi aretine"
Con l’approvazione di un emendamento presentato in V Commissione Permanente per la Programmazione Economica e Bilancio del Senato alla Legge di conversione del “DL Anticipi”, il Governo è intervenuto per introdurre un regime transitorio di un anno che posticipa il ritorno alla normativa del 2019 relativa alle regole di accesso alla garanzia pubblica offerta dal Fondo Centrale
“La garanzia offerta da Mediocredito Centrale – afferma Alessandra Papini Segretario Generale di Confartigianato Imprese Arezzo – è divenuta una discriminante nell’accesso al credito delle imprese. Questo, in particolare, si è accentuato durante la fase pandemica nel corso della quale sono stati introdotti, da una parte, i cosiddetti regimi temporanei che facilitavano l’accesso ed incrementavano le percentuali di garanzia e dall’altra l’abolizione della lettera R della riforma Bassanini.”
Nel corso del 2022 nella provincia di Arezzo, il Fondo Centrale ha garantito, all’80%, 2.800 finanziamenti richiesti dalle imprese per quasi 400 ml di euro, più del 10% dell’intera operatività nella Regione Toscana. Nei primi 9 mesi del 2023 altre 1.700 imprese hanno avuto accesso per ulteriori 260 ml di euro di finanziamenti. Di tutte queste oltre il 95% è rappresentato da micro e piccole. Alla data odierna, nella nostra provincia, il Fondo di Garanzia assiste oltre 25.000 finanziamenti per un importo totale che sfiora i 2 mld di euro impegnando circa 1,5 mld di garanzie.
“I dati del Fondo di garanzia delle PMI, riferiti alla provincia di Arezzo, da noi elaborati, attestano una forte flessione delle richieste di finanziamenti negli ultimi due anni, ma rappresentano ancora numeri importanti in valore assoluto. Per questo, anche se l’intervento legislativo per i suoi contenuti e per la sua temporaneità, non può assumere lo status di riforma – continua il Segretario – è da considerarsi opportuno ed apprezzabile. Un brusco ritorno alla normativa precedente, stante la fragile congiuntura economica e con i tassi ai massimi storici degli ultimi 20 anni, sarebbe stato estremamente pericoloso. Più in particolare riteniamo molto positiva la conferma del plafond massimo di 5 ml per le singole imprese e la semplificazione della procedura di accesso per richieste fino a 40.000 euro, che sono innalzate ad 80.000 in caso di intervento dei confidi con garanzia flat all’80%. Questi due aspetti garantiranno continuità alle imprese più strutturate e dall’altra maggiore snellezza di risposta alle richieste formulate da microimprese che potranno, inoltre, contare sulla gratuità della garanzia.”
“Altro aspetto contenuto nella norma che valutiamo positivamente è la costituzione di un Comitato Consultivo, che vede tra i componenti anche la nostra Associazione. Riponiamo su questo organismo importanti aspettative, per il lavoro che potrà esprimere nel corso del prossimo anno che potrà essere propedeutico nel per proporre soluzioni al fine di attutire il percorso di decalage della garanzia annunciato dal Governo, e posse essere il contenitore per chiarire e rimuovere problematiche tecniche che ogni giorno comportano per le imprese tempi sempre più lunghi nell’ottenimento dei finanziamenti. Altro importante tavolo di confronto sul quale siamo impegnati, strettamente connesso a questi temi – conclude Alessandra Papini – è quello rappresentato dalla trattativa in atto con la Commissione Europea in relazione all’innalzamento della soglia dei contributi prevista dal regolamento de Minimis in scadenza a fine anno. Auspichiamo un sensibile innalzamento del massimale fermo a 200.000 euro oramai da 10 anni.”