Il Presidente di categoria Giacomo Cariulo "Comprendere i fabbisogni specifici dei settori per supportate le imprese in modo mirato"
Un censimento dei bisogni digitali specifici delle aziende artigiane per trovare soluzioni adeguate e che portino risultati immediati in termini di produttività. Ai nastri di partenza l’iniziativa del settore ICT di Confartigianato, guidato da Giacomo Cariulo per rispondere alle esigenze del tessuto economico aretino.
“Quello che dobbiamo fare è sensibilizzare le aziende ad un concetto basilare: la digitalizzazione non è una questione di comodità, ma di produttività”, spiega il presidente provinciale di Confartigianato Comunicazione.
“Spesso le aziende ricorrono alla digitalizzazione, anche grazie alle leve dei finanziamenti pubblici o dei vantaggi fiscali, con un approccio fuorviante. Manca così la percezione di quanto un’azienda altamente digitalizzata guadagni soprattutto in produttività e competitività. Che risultato produce la digitalizzazione sul mio business? È questa la domanda che ci dobbiamo porre per essere competitivi ed ottimizzare i processi. In un sistema economico globale, dove, con le dovute eccezioni, molti dei servizi e dei prodotti possono essere realizzati e forniti da aziende localizzate in ogni parte del mondo, con costi e normative molto diverse dalle nostre, è indispensabile riuscire a razionalizzare e ottimizzare costi e processi per restare competitivi. Ed è qui che la digitalizzazione diventa uno strumento essenziale”, aggiunge Cariulo.
“Dobbiamo inoltre mandare un messaggio chiaro alle istituzioni che devono mettere in cima all’agenda questo tema. La transizione digitale è una priorità ed è uno degli obiettivi che dispone di maggiori risorse grazie ai fondi dei progetti strutturali europei e del PNRR, eppure, negli ultimi mesi abbiamo parlato di tutto meno che di digitalizzazione. E se un tema è assente dai canali di comunicazione diventa difficile farne comprendere l’importanza”, spiega Cariulo.
“È bene sottolineare che a fonte di tali e ingenti risorse destinate verso la transizione digitale e ecologica, per i quali i due precedenti esecutivi avevano istituito due ministeri, l’attuale Governo ha deciso di sopprimere quello sulla transizione digitale. Come può essere possibile essendo quello della digitalizzazione uno dei settori su cui dovremmo puntare per rilanciare la competitività e sul quale arrivano più risorse dall’Europa?”.
Infine, secondo il Presidente provinciale della categoria ICT e della Comunicazione, è necessario, oltre all’intervento della politica, una domanda che arrivi dal basso. “È necessario che le aziende comprendano il valore portato dalla digitalizzazione e chiedano risposte in termini di risorse finanziarie, strutturali e di competenze”.
“Tornando alle esigenze dei singoli settori, ogni singola federazione di artigiani necessita di soluzione diverse e come associazione abbiamo il dovere di supportarle nel fornire risposte comprensibili e efficaci. Se vogliamo stimolare questo cambiamento, dobbiamo renderlo innanzitutto comprensibile. Per un tessuto dove esistono ancora realtà che resistono alla digitalizzazione, esistono concorrenti nel resto del mondo che parlano già di NFT, blockchain, realtà aumentata. Argomenti di cui, in molti casi, non comprendiamo né il significato, né l’utilità”, sottolinea Cariulo.
Ai temi settoriali, si affiancano poi quelli trasversali. “Dobbiamo partire da una cultura del digitale e rendere questo processo parte della vita aziendale. Le aziende conoscono benissimo i vincoli imposti dalle varie norme cui devono assolvere per legge. Penso ai corsi obbligatori, alle certificazioni, ma è spesso assente la consapevolezza di altri vincoli più recenti in cui spesso l’aspetto digitale è coinvolto come il trattamento dei dati o gli aiuti di stato. Il nostro invito è quello che ognuno faccia la sua parte.” Conclude Cariulo.