Affarinfiera è una fiera per la famiglia e offre risposte alle famiglie e a tante aziende artigiane che altrimenti non troverebbero visibilità. Sono concordi Luca Baglioni e Leonardo Fabbroni, entrambi espositori in questi giorni ad Arezzo Fiere e presidenti, rispettivamente, della Federazione Impianti e della Federazione Legno Arredo di Confartigianato. “Trovo che la formula di questa fiera – dice Luca Baglioni, sia davvero azzeccata e che rappresenti proprio quello che mancava ad Arezzo. E’ una fiera per la famiglia, dove la gente viene, magari acquista qualcosa nella zona food o dove si vendono i manufatti realizzati a mano, e poi si sposta anche negli stand dove può conoscere e approfondire cose che altrimenti non vedrebbe. Nel mio caso – continua Baglioni – la mia azienda presenta soluzioni innovative per il risparmio energetico e Affarinfiera si sta dimostrando il luogo giusto per far conoscere quello che facciamo. Ci sono persone che sono venute nel week end e che sono ritornate anche durante la settimana, per approfondire qualcosa che avevano visto. Questo è lo scopo di questa Fiera, un’occasione per “seminare” e per farsi conoscere, soprattutto ad Arezzo e in provincia, dove aziende come la mia sono meno conosciute di quello che capita, magari, fuori da qui.”
Concorda Leonardo Fabbroni, che espone i prodotti della sua azienda di serramenti. “Una mostra come questa – sottolinea – è un’ottima occasione, per un’azienda come la nostra, per far conoscere prodotti innovativi, magari nuove finiture o prodotti realizzati in collaborazione con studi di architettura. Per noi questa è una mostra campionaria, non ci aspettiamo di vendere, ma di avere l’opportunità di farci conoscere e di mostrare soluzioni che nello show room aziendale non è possibile evidenziare come meritano. Non sarà un caso – continua Fabbroni – che tutti i principali imprenditori del settore che rappresento siano presenti ad Affarinfiera”.
Entrambi gli imprenditori, che rappresentano due categorie di peso in seno a Confartigianato, evidenziano anche l’utilità della Fiera per i piccoli e piccolissimi artigiani, che realizzano prodotti di grande qualità grazie alla loro maestria, ma non hanno a disposizione show room aziendali capaci di mettere in mostra la produzione.
“Trovo che sia azzeccata non solo la formula ma anche la lunghezza della Fiera – continua Luca Baglioni – nove giorni, due week end, perché dà l’opportunità al visitatore di vedere, interessarsi, ma anche di poter ritornare con comodo e approfondire, se è interessato ad una cosa, senza la spada di Damocle di una chiusura troppo ravvicinata.”
Quanto all’andamento, entrambi concordano. “Il primo giorno di Fiera, sabato scorso, ha visto un’affluenza in linea con quella di altri eventi che sono stati realizzati in passato, la domenica invece c’è stata molta gente e molti sono usciti con sacchetti in mano. Significa che la gente ha acquistato, laddove c’era materiale, food o non food, da acquistare direttamente. Negli altri settori invece – ribadiscono i due imprenditori – il significato della Fiera è quello di mostrare le proprie produzioni o le soluzioni innovative della propria azienda, offrendo un’occasione per farsi conoscere sul territorio e nelle vicinanze.”
Disponibili a concordare eventualmente le date in relazione ad altre manifestazioni? “Certo – è la risposta – sulle date più opportune si possono trovare soluzioni più vantaggiose per tutti, ma questa Fiera è azzeccata e non è corretto paragonarla ad altre manifestazioni, che hanno target diversi. L’eccellenza della produzione artigianale della terra di Arezzo si trova, per fortuna, non solo nei settori collegati con il lusso ed è giusto che anche questi settori, che rappresentano una buona fetta del mondo artigiano della nostra terra, abbiano una vetrina adeguata per farsi conoscere.”