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Allarme furti nelle imprese e nei cantieri edili del Valdarno. Baldi e Cerofolini “Sparisce di tutto. E alla merce rubata si somma il danneggiamento”


E’ allarme furti nei cantieri edili del Valdarno. A lanciarlo è il presidente di vallata di Confartigianato Imprese, Maurizio Baldi, che negli ultimi tempi ha raccolto con sempre maggiore frequenza le denunce delle aziende associate della vallata.

“Gli impresari – racconta Baldi – mi hanno riferito che ormai sparisce di tutto dai cantieri. Si va dalle cose più piccole, come i chiodi e le viti, agli utensili (cazzuole, martelli ecc.) al tavolame, alle scale, fino agli strumenti come i martelli pneumatici e al gasolio. Sempre più spesso – continua Baldi – gli impresari raccontano che oltre al danno del furto c’è anche quello legato al danneggiamento. E’ successo – esemplifica il presidente di Confartigianato Imprese Valdarno – che hanno rubato il gasolio dai mezzi lasciando aperto il tappo ed è entrata acqua piovana costringendo l’impresa, se voleva lavorare il giorno dopo, a spendere un bel po’ di soldi per riparare il mezzo danneggiato. O ancora, sempre per rubare gasolio, si è usata una canna lasciata per terra e nel serbatoio è entrato il fango, con il danno che è possibile immaginare. Ormai i nostri impresari sono costretti ad usare la fantasia per difendersi. Io per esempio – racconta ancora – ho visto spesso utensili penzolare dalle gru a 15 metri d’altezza. Pensavo fossero dimenticanze, o che li avessero lasciati lì per fare prima il mattino dopo. No, mi hanno spiegato che questo stratagemma serve per impedire chevengano rubati"“Vogliamo lanciare un allarme – incalza il Presidente degli edili di Confartigianato Giordano Cerofolini – per chiedere attenzione alle istituzioni e alle forze dell’ordine ma anche per sensibilizzare la cittadinanza e le tante persone, imprenditori e dipendenti, che lavorano onestamente e seriamente. Già è difficile lavorare a causa della crisi, se poi si aggiungono anche i danni da micro-furti e vandalismo per le nostre imprese è davvero impossibile andare avanti, il fenomeno, d’altro canto, non si concentra in una sola vallata ma è generalizzato in tutta la provincia e tende sempre più ad assumere toni preoccupanti.”

A quanto ammontano i danni di questo genere per una impresa di dimensioni medio piccole? “Mi hanno riferito i titolari – conclude Baldi – che ormai un’impresa media (10 persone) è costretta a mettere in bilancio cifre di 20-30 mila euro all’anno per fare fronte a queste evenienze. Per questo abbiamo deciso di lanciare l’allarme. Sappiamo anche che le forze dell’ordine hanno problemi a causa dei tagli ma crediamo che una maggiore sensibilizzazione di tutti possa aiutare a tenere più alta la guardia e prevenire il ripetersi di atti che danneggiano le imprese e i loro dipendenti dunque tutta la società. Le cosiddette “mele marce” vanno isolate per evitare generalizzazioni e per impedire che il discredito cada ingiustamente su tante persone che invece sono qua per lavorare e che lavorano seriamente e onestamente.”


17 Maggio 2013
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