Quando si arriva allo sciopero o al fermo dei servizi non è mai una cosa positiva e sicuramente strade alternative per giungere alla conclusione della trattativa ci sono e devono essere perseguite con ogni sforzo” Questo il commento di Marco Sensi, Presidente della Confartigianato Trasporti Arezzo dopo la notizia dello sciopero di due giorni per protestare contro la sospensione della trattativa sul rinnovo contrattuale.
I dipendenti aderenti alla Filt Cgil, Cisl Reti e Uiltrasporti delle imprese di autotrasporto interromperanno il servizio Lunedì 30 e martedì 31 ottobre, in segno di protesta per il mancato rinnovo del nuovo contratto collettivo nazionale.
Forti perplessità sono state espresse dalle Associazioni artigiane di settore, la Confartigianato Trasporti di Arezzo e la FITA-Cna Arezzo, sull’andamento e sugli esiti attuali della trattativa, anche perché non si capisce il motivo per il quale non si sia giunti ad un esito positivo del rinnovo contrattuale in particolare a favore dei dipendenti delle imprese artigiane che da sempre hanno con i propri lavoratori/collaboratori un rapporto privilegiato e che spesso va al di là anche del semplice rapporto lavorativo.
La soluzione all’attuale crisi economica che da anni attanaglia le imprese di trasporto, l’aumento dei costi di gestione e la quotidiana invasione di vettori stranieri che hanno costi e fiscalità nettamente inferiori, non può e non deve ricondursi solo a ridurre lo stipendio dei lavoratori/collaboratori, ma piuttosto dovrebbero essere trovate insieme, committenti, imprese e lavoratori, tutti i sindacati del settore, le giuste soluzioni tramite un confronto serio e costruttivo con il Governo. Impoverire e dequalificare il settore non deve essere la soluzione ai problemi del comparto.
Decontribuzione del costo del lavoro degli autisti e sistemi incentivanti defiscalizzati per l’impresa che investe crediamo che possano essere una strada per ridare slancio al settore, apportando linfa vitale non soltanto alle imprese di trasporto stesse ma anche a tutti le imprese di produzione italiane per competere e rafforzarsi sui mercati esteri, sempre più importanti considerata la stagnazione del mercato interno.
“Auspichiamo” – conclude Giuseppe Brasini, Presidente di FITA-Cna Toscana, “che fino all’ultima ora si possa riaprire la trattativa e se anche ciò non dovesse avvenire che si possa rimettersi presto al tavolo per il rinnovo contrattuale con nuove e diverse visioni e posizioni da entrambe le parti”.
La soluzione all’attuale crisi economica che da anni attanaglia le imprese di trasporto, l’aumento dei costi di gestione e la quotidiana invasione di vettori stranieri che hanno costi e fiscalità nettamente inferiori, non può e non deve ricondursi solo a ridurre lo stipendio dei lavoratori/collaboratori, ma piuttosto dovrebbero essere trovate insieme, committenti, imprese e lavoratori, tutti i sindacati del settore, le giuste soluzioni tramite un confronto serio e costruttivo con il Governo. Impoverire e dequalificare il settore non deve essere la soluzione ai problemi del comparto.
Decontribuzione del costo del lavoro degli autisti e sistemi incentivanti defiscalizzati per l’impresa che investe crediamo che possano essere una strada per ridare slancio al settore, apportando linfa vitale non soltanto alle imprese di trasporto stesse ma anche a tutti le imprese di produzione italiane per competere e rafforzarsi sui mercati esteri, sempre più importanti considerata la stagnazione del mercato interno.
“Auspichiamo” – conclude Giuseppe Brasini, Presidente di FITA-Cna Toscana, “che fino all’ultima ora si possa riaprire la trattativa e se anche ciò non dovesse avvenire che si possa rimettersi presto al tavolo per il rinnovo contrattuale con nuove e diverse visioni e posizioni da entrambe le parti”.