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Confartigianato Arezzo lancia le proposte di impegno ai candidati aretini alle prossime elezioni


“Appellandoci all’utopia della ragione, non rinunciamo a credere che vi siano, tra le donne e gli uomini che si candidano a rappresentare Arezzo e i suoi territori, persone disposte a mettere il loro impegno a favore di una battaglia che deve essere una scelta chiara per la crescita e lo sviluppo di queste terre, crescita e sviluppo che, per la nostra peculiare struttura sociale e produttiva, passano necessariamente per l’impresa artigiana e la micro e piccola azienda in generale”.

Sono parole del presidente di Confartigianato Arezzo, Ferrer Vannetti, che, alla vigilia delle elezioni dell’ormai vicinissimo 4 marzo, lancia alcune proposte strategiche: “La nostra politica, la buona politica – afferma Vannetti – deve ridurre la pressione fiscale e semplificare il sistema tributario, deve favorire l’accesso al credito per sostenere la crescita e la competitività. Deve anche far proseguire nel tempo e migliorare gli interventi per il lavoro e la formazione e deve costruire un percorso di successo per Impresa 4.0 e per l’utilizzo del digitale”.

Poi Vannetti dettaglia: “Per semplificazione normativa noi intendiamo soprattutto una forte diminuzione del peso della burocrazia, per facilitazione dell’accesso al credito vogliamo dire che le nostre Pmi non possono che essere aiutate e tutti i livelli ad ottenere gli strumenti finanziari che possono rilanciare lo sviluppo. E poi, come già accennato, non può mancare un’opportuna diminuzione della pressione fiscale. Sono temi sui quali i nostri aspiranti rappresentanti in Parlamento devono davvero dare risposte concrete ed incisive”.

Sono linee di indirizzo nate da un’elaborazione strategica che viene da lontano, dal documento “Per tornare a crescere” che Confartigianato ha predisposto proprio in vista delle elezioni. Indicazioni per la prossima legislatura che la Confederazione rivolge alle forze politiche, con un altro messaggio chiaro: “Ripartiamo dalle piccole imprese che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 65,3% degli occupati”.

Particolare attenzione – vista la loro strategica importanza per il presente e il futuro immediato delle imprese artigiane anche sui nostri territori – la meritano le tecnologie digitali: “Gli artigiani aretini – insiste infatti Vannetti – possono creare nuovi prodotti, conquistare nuovi mercati, raggiungere obiettivi prima preclusi. Il tutto senza smettere di produrre bellezza”.

“Riteniamo quindi – continua il presidente artigiano – che la politica, e quindi anche i nostri leader del territorio, debbano pensare alle imprese artigiane che intraprendono il percorso di trasformazione digitale come ai veri attori del sistema dell’innovazione nella sua via italiana, attribuendo loro il medesimo interesse comunicativo, le stesse corsie preferenziali burocratiche e le medesime risorse speciali attribuite a start-up e PMI tecnologiche: l’obiettivo è che gli imprenditori comincino a pensare in digitale il proprio business. È un processo di ri-orientamento e aggiornamento culturale che viene necessariamente prima dell’applicazione delle tecnologie. Un processo per il quale è necessario poter consentire anche agli imprenditori di accedere ad incentivi alla formazione per sé e per i propri dipendenti”.

 



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