In questi giorni Confartigianato è entrata in campo per dare battaglia su uno dei fronti più caldi per le piccole imprese, quello dei costi dell’energia.
In particolare, parliamo degli oneri generali di sistema, vale a dire quegli 11 balzelli che gonfiano del 45% la bolletta elettrica dei piccoli imprenditori. Il meccanismo degli oneri di sistema è da sempre nel mirino della Confederazione perché pesano di più su chi consuma meno energia e addirittura alcuni di essi servono a finanziare sconti e agevolazioni per le aziende energivore.
Il risultato è che su un gettito complessivo di 15 miliardi nel 2015 derivante da questi oneri in bolletta, le piccole imprese hanno contribuito appunto per il 45%, mentre le grandi imprese energivore appena per il 9%.
E ora questo meccanismo iniquo e perverso potrebbe addirittura peggiorare. Nel decreto Milleproroghe varato a febbraio di quest’anno è infatti prevista la riforma della struttura tariffaria degli oneri generali di sistema. Un cambiamento che l’Autorità per l’energia sta mettendo a punto nei dettagli tecnici, mentre il Ministero dello Sviluppo economico deve stabilirne le date di attuazione.
Proprio su contenuti e tempi della riforma è intervenuta Confartigianato con una lettera inviata il 24 giugno al Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Il Presidente Giorgio Merletti ha messo nero su bianco le forti preoccupazioni per i rischi di nuove complicazioni e di maggiori costi derivanti dalla riforma a danno di 7 milioni di piccoli imprenditori.
In sintesi, la sollecitazione di Merletti a Calenda è quella di riconsiderare la riforma approvata a febbraio sia nel merito che nei tempi di attuazione.
Secondo il Presidente di Confartigianato il problema va risolto a monte: il meccanismo degli oneri generali di sistema va completamente ripensato. Innanzitutto va spostato sulla fiscalità generale parte del prelievo oggi concentrato sulle piccole imprese e deve essere ripartito in modo più equo il peso degli oneri tra le diverse dimensioni d’azienda.
Quanto poi ai tempi di attuazione della riforma, Merletti sollecita al Ministro di spostarla al momento in cui sarà completata la liberalizzazione del mercato dell’energia prevista nel 2018.