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Confartigianato e Credito cooperativo. Patto per il rilancio dei finanziamenti alle Pmi


 

“Favorire un accesso al credito, più efficace, più tempestivo, più sano nel territorio delle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Questo accordo che presentiamo oggi con il sistema delle Banche di Credito Cooperativo del territorio aderenti ad Iccrea, vuole contribuire ad invertire la tendenza al calo continuo dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: è invece indispensabile recuperare il gap per le piccole imprese, in particolare quelle di buono standing e a basso rischio che incontrano difficoltà nell’accesso al credito anche per motivazioni di carattere burocratico”.

Sono parole di Ferrer Vannetti, Presidente di Confartigianato Arezzo, che ha presentato nella mattinata del 3 marzo alla stampa, insieme ai rappresentanti di Confartigianato Siena e Grosseto, l’accordo che le stesse associazioni hanno firmato con le Banche di credito cooperativo presenti nelle tre province toscane, esattamente: Banca di Anghiari e Stia, Chiantibanca, Banca del Valdarno, Banca Valdichiana, Banca Centro e Banca Tema. Il tutto presso Hotel Relais Santa Genoveffa di Civitella Paganico, (GR).

Questo accordo tra Confartigianato e Banche di Credito Cooperativo vedrà una rapida e concreta attuazione, con la creazione di prodotti finanziari finalizzati a dare immediata liquidità alle aziende artigiane e alle Pmi dei territori coinvolti nell’accordo. Presso gli uffici Confartigianato saranno aperti ad hoc degli sportelli anticrisi dedicati a questo servizio alle imprese.

Si tratta di un patto di grande rilevanza economica, sottoscritto “per rispondere in maniera positiva – ha insistito Vannetti, citando parzialmente il testo dell’accordo stesso – al corto circuito tra sistema creditizio e piccole imprese che si è registrato negli ultimi anni: sono venute a mancare risorse finanziarie ed interlocutori qualificati ai quali proporre i propri progetti di sviluppo e troppo spesso gli interlocutori si sono limitati a misurare le aziende attraverso i meccanismi di rating senza però dare il proprio contributo per guidarle in un percorso di miglioramento dello standing”.

“Questi elementi di negatività –  si legge direttamente nelle premesse dell’accordo sottoscritto –  sono emersi prevalentemente nei rapporti con gli Istituti sistemici o di più grandi dimensioni mentre il sistema delle Bcc, seppur impegnato nel processo di aggregazione, ha risposto in modo molto migliore svolgendo addirittura anche quel ruolo di supplenza come già era successo poco più di dieci anni fa nei momenti più difficili della crisi finanziaria”.

Nel suo intervento il Presidente di Confartigianato Siena – Mario Cerri  – è entrato nel dettaglio della questione in senso operativo e ha spiegato come, a seguito di questo accordo, “le nostre associazioni artigiane si impegnano fin d’ora a dare massima diffusione, tra i propri associati,  ai contenuti del protocollo d’intesa e di tutti i singoli accordi che ne potranno derivare sui territori, e si impegnano anche a mettere a disposizione degli istituti di credito personale tecnico per favorire l’accesso delle aziende-clienti a tutti i possibili benefici derivanti da agevolazioni finanziarie, normative tecniche, fiscali, bandi pubblici ed agevolazioni”.

Dal canto suo il Presidente di Confartigianato Grosseto – Giovanni Lamioni – ha invece spiegato come “essere espressione del territorio, mantenendo lo spirito mutualistico, e il fatto di mettere il socio, inteso anche come persona, al centro delle proprie attenzioni, sono valori che tuti i firmatari del protocollo sentono propri in pieno. Sono, infatti, atteggiamenti che accomunano le associazioni territoriali di rappresentanza di Confartigianato e le Bcc aderenti ad Iccrea, e proprio per questo il dialogo a favore di un positiva ripartenza del credito alle imprese non poteva che trovare terreno fertile tra queste due entità: Confartigianato e Credito cooperativo hanno affinità culturali, operative, e sociali di fatto speculari”.

A loro volta, le Banche di Credito Cooperativo aderenti al protocollo, “si impegnano – come ha affermato Gianfranco Donato, presidente della Bcc Valdarno e vice presidente regionale delle Banche di Credito Cooperativo, nel suo intervento a nome delle banche presenti –  a mettere a disposizione risorse finanziarie agli Associati, anche sotto forma di plafond – come è scritto nel protocollo sottoscritto –  tramite prodotti caratterizzati da elevati livelli di competitività sotto il profilo del pricing e con tempi certi e ridotti. Questo grazie anche al lavoro di screening che sarà compiuto preventivamente dalle associazioni che consente una valutazione più rapida e semplice. Gli Istituti si impegnano altresì a veicolare tra i propri clienti la possibilità di accedere tramite le Associazioni aderenti a benefici ed agevolazioni finanziarie, fiscali o tecniche non gestite direttamente”.

Ma a quale situazione di difficoltà questo accordo intende dare a breve importanti risposte? I dati del Centro studi di Confartigianato sull’accesso ai finanziamenti parlano chiaro: la dinamica trimestrale del credito per regioni, sotto il profilo tendenziale, colloca la Toscana al 14° posto se riferito alle piccole imprese (-2,9 %) ed all’11° posto se relativo alla totalità delle imprese. Se si considerano le sole imprese artigiane la contrazione raggiunge il -9%, inferiore però alla media nazionale (-10,5%) che ci colloca al 4 posto.

Questi dati dimostrano senza dubbio che le piccole imprese sono le aziende che più delle altre vedono ridurre gli impieghi e meno beneficiano dei tassi contenuti. In generale la Toscana negli ultimi tre anni evidenzia andamenti peggiori rispetto alla media nazionale sui prestiti all’artigianato, negatività ancora più accentuata nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto.

Scendiamo allora nel dettaglio sulle province in questione:  gli stock di finanziamenti all’artigianato ammontano complessivamente a 805 milioni, dei quali 329 milioni ad Arezzo, 191 milioni a Grosseto, 285 milioni a Siena e rappresentano il 2,5% del totale nazionale. Al lordo delle sofferenze il dato tendenziale nelle nostre tre province profondamente negativo: dal – 7,3 % di Arezzo, al -8% di Grosseto al -9,7% di Siena. Anche se sono dati migliori rispetto alla media nazionale, ma vanno letti alla luce di medie trimestrali negative nel 2018 che hanno raggiunto picchi di oltre il -20%.



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