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Confartigianato firma patto contro vendita irregolare pneumatici

9 Febbraio 2017
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Confartigianato ha sottoscritto un Protocollo di intesa sulla legalità ambientale e fiscale nel settore dei Pneumatici fuori uso (PFU) rinnovato nella sua compagine di aderenti. Si sono infatti aggiunti agli originali promotori dell’iniziativa (Confartigianato, Ecopneus, Federpneus, AIRP, Legambiente) altri due consorzi di riciclo PFU (Ecotyre e Greentire) che portano l’accordo a rappresentare la quasi totalità della capacità di raccolta e riciclo in questo settore. Si viene così a costituire una partnership tra operatori di tutta la filiera dei PN, dalla produzione al riciclo passando per la distribuzione e la sostituzione, volta ad assicurare lo sviluppo del settore con particolare attenzione alle iniziative di contrasto alla vendita, la sostituzione, il recupero e lo smaltimento dei PFU “in nero”.

In particolare si sono messi a punto due tipologie di strumenti che potrebbero costituire valide procedure di supporto alla legalità: la prima, sperimentata nel dettaglio da imprese nostre associate del comparto Autoriparazione, si incentra su una procedura che assicura un “Diritto al ritiro”; la seconda è costituita dalla possibilità – garantita, trasparente, anonima e controllata – di effettuare segnalazioni.

Quanto al primo strumento, si tratta della adozione volontaria da parte di una impresa associata di una scheda-dati (sostanzialmente un foglio excel) nella quale l’impresa computa periodicamente i dati di acquisto degli PN; il foglio di calcolo è predisposto per generare la sommatoria di PFU di cui l’impresa intende ed ha il diritto di disfarsi chiamando l’operatore consortile prescelto che, a quel punto, è obbligato a procedere. In altre parole l’acquisto regolare della merce, debitamente computato dalla scheda, dà diritto di esigere il ritiro del corrispondente quantitativo di PFU da parte dei Consorzi sottoscrittori dell’accordo. L’impresa associata che segnala l’adesione a questa procedura acquisisce la garanzia che non subirà nel corso di tutto l’anno un eventuale “fermo del ritiro” se e quando i Consorzi dovessero proclamarlo. All’atto del prelievo la scheda verrà aggiornata per il quantitativo ritirato.

L’associato Confartigianato viene così “protetto” da una criticità ambientale (il “Fermo-ritiro”) ma concorre anche a restringere l’area della illegalità perché, estendendosi sempre più l’adesione allo strumento, l’operatore che finirà per subire il fermo sarà sempre meno l’impresa regolare, come invece attualmente può accadere.

Basterà comunicare pertanto l’adesione all’Osservatorio che presiede al Protocollo di intesa attraverso una scheda da inviare all’Organizzazione confederata (Associazione, Confederazione) o al Consorzio di riferimento, contente i seguenti dati:

 

Dato

Note

1

Ragione sociale

L’impresa fornitrice degli PN

2

Tipo documento

Fattura acquisto, da selezionare da un menù a tendina

3

Numero documento

Dato presente in fattura

4

Data del documento

Dato presente in fattura

5

Categoria PN

Cat A moto o B vettura, ecc. da selezionar da menù

6

Numero pezzi acquistati

Dato presente in fattura

7

Peso IN

Dato presente in fattura

8

Numero formulario

Il FIR compilato in occasione del conferimento

9

Peso OUT

Il peso dei PFU che l’incaricato consortile ritira

L’iniziativa, forte anche del formale consenso della Categoria Autoriparazione, è affiancata da una seconda misura volta a contrastare l’esercizio abusivo della attività: essa consiste nel conferimento della massima priorità di ritiro (mediante apposita flag nella piattaforma consortile) a favore di quelle imprese che segnalano – attraverso una visura camerale – di possedere il requisito di “gommista” ai sensi dell’art. 1 comma 3 della Legge 122/1992 come modificato dall’art. 1 comma 1 della Legge 224/2012. La misura è stata richiesta per evitare che i Consorzi procedano al ritiro anche presso quegli operatori dalle attività varie e diverse che praticano abusivamente la sostituzione dei PFU.

Per quanto riguarda il secondo strumentosi sta attivando una apposita piattaforma dedicata ai soli operatori del settore, in grado di recepire ed analizzare, in modo controllato e garantito – data la delicatezza dell’operazione – segnalazioni di irregolarità destinate all’Osservatorio istituito dal Protocollo. Dopo un certo numero di significative e affidabili segnalazioni l’Osservatorio può procedere a trasmettere la segnalazione all’Autorità di controllo e vigilanza. Attualmente è in corso un approfondito lavoro di messa a punto dello strumento che verrà fatto oggetto di specifica comunicazione, considerata anche la novità di un tale mezzo, attuato per la prima volta in Italia, in un così ampio contesto privato.            

Per ulteriori informazioni su quanto esposto è possibile contattare il Coordinatore Giacomo Magi (Tel. 0575.314283 – giacomo.magi@artigianiarezzo.it)



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