“Reverse charge e split payment bloccano la ripresa, Governo e Parlamento ci devono ripensare e abrogare queste norme.” Questo il giudizio di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Imprese Arezzo, a proposito delle ultime novità in materia Iva che sono state introdotte con la legge di stabilità.
“La nostra protesta – rammenta Vannetti – campeggia sul Sole 24 ore, è una battaglia che coinvole l’intero Paese e tutte le imprese oneste che vengono danneggiate da questo sistema. Noi crediamo che in una fase ancora difficile come quella che stiamo attraversando non si possa e non si debba stroncare sul nascere la possibile ripresa intralciando le aziende con nuovi crediti da riscuotere dallo Stato.”
Lo “split payment” prevede infatti che, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate dalle imprese nei confronti di enti pubblici, le Pubbliche amministrazioni versino l’Iva direttamente all’Erario.
“In questo modo – spiega Vannetti – gli imprenditori fornitori di beni e servizi alla Pa si troveranno in una posizione creditoria. Ma come se non bastasse, si ampliano le ipotesi di applicazione del reverse charge, sistema di inversione contabile che, derogando alla disciplina generale sull’Iva, trasferisce gli obblighi di assolvimento dell’imposta dal cedente all’acquirente.
Così – aggiunge il presidente di Confartigianato – si aumentano in modo esponenziale i crediti Iva degli imprenditori e si peggiora la situazione finanziaria, già precaria, delle imprese che operano con la Pubblica Amministrazione o che lavorano nei settori dell’edilizia, dell’impiantistica, dei servizi di pulizia e della distribuzione organizzata. Un sacrificio che non serve nemmeno alla trasparenza – fa notare Vannetti – perchè dal prossimo mese di marzo ci sarà, obbligatoriamente, la fatturazione elettronica per tutte le operazioni con la Pubblica amministrazione. ”
Quale la richiesta? “Secondo Confartigianato – conclude Vannetti – in un momento di forti tensioni per la liquidità delle imprese, far generare ulteriori crediti d’imposta non aiuta a sostenere il tessuto produttivo. La battaglia contro le frodi fiscali e l’evasione dell’Iva è sacrosanta, ma non è questo il modo, perchè si finisce per danneggiare le imprese oneste. Split payment e reverse charge non servono all’obiettivo e danneggiano l’economia, per questo chiediamo di abrogarle”