Nel corso dei primi 6 mesi del 2013, secondo i dati del Wold Gold Council, la domanda mondiale di oreficeria ha fatto registrare un aumento in termini reali del 37% rispetto al primo semestre 2012.
La crescita della domanda è riconducibile principalmente alla forte contrazione delle quotazioni del metallo prezioso (-14%) che hanno favorito gli approvvigionamenti dei buyer e spinto verso l’alto gli acquisti dei consumatori soprattutto in India, Cina, Medio Oriente e Turchia.
Più contenuto, ma comunque significativo l’aumento degli acquisti in Russia e negli Stati Uniti, mentre resta debole la domanda nei paesi europei. In particolare sul nostro mercato interno (-9%) si consolida la propensione dei consumatori all’acquisto di gioielli in argento o in metalli non preziosi.
Il trend della domanda internazionale si evince anche dall’analisi dei dati Istat relativi alle nostre esportazioni nazionali che crescono del 4,6% in termini di valore rispetto ai primi sei mesi del 2012.
Guardando al dettaglio della performance sui principali mercati internazionali notiamo come negli ultimi tre anni la crescita del peso del nostro export verso gli Emirati Arabi si accompagni alla flessione delle nostre esportazioni verso la Svizzera e verso alcuni mercati europei (soprattutto la Francia).
Per quanto riguarda le performance dei singoli poli produttivi notiamo come il distretto orafo di Arezzo, con una crescita del proprio export di quasi 16 punti percentuali, conferma la sua posizione di preminenza nel panorama produttivo nazionale di settore arrivando a sforare la quota del 35% del fatturato nazionale estero di settore.
L’export del nostro distretto produttivo appare ancora fortemente polarizzato sul mercato degli Emirati Arabi Uniti che assorbe quasi il 50% dell’export provinciale; proprio questo mercato ha visto nei primi 6 mesi dell’anno un vero e proprio boom dell’import da Arezzo con un incremento pari a circa 120 milioni di euro.
La crescita negli altri principali mercati di destinazione rimane molto più contenuta. Fa eccezione l’Algeria che grazie alla recente modifica della sua legislazione doganale vede gli acquisti di oreficeria aretina aumentare di circa 30 volte.