“Non basterà un cerotto sulla ferita. Non basterà una pacca sulla spalla. Non basterà una piccola iniezione di liquidità o qualche sgravio fiscale a scartamento ridotto. Servirà una prospettiva di rilancio in un sistema economico e produttivo rinnovato e migliorato, in cui l’impresa, bloccata per mesi nella sua attività, trovi la forza, la voglia e la determinazione per riaprire e rilanciarsi”. Quello che chiede con queste parole Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, è “un cambiamento profondo che – spiega – proprio in un periodo drammatico come questo, nei tempi dilatati di un blocco produttivo, dobbiamo poter realizzare come imprenditori, ma anche soprattutto come istituzioni e governo”.
“Dobbiamo assolutamente cambiare uno scenario nel quale, ad esempio, rimuovere le troppe zavorre fiscali e burocratiche, che tante volte, come Confartigianato Arezzo, abbiamo chiesto di smontare: se, quando ripartiremo dopo la sciagura del coronavirus, queste saranno ancora lì con tutto il loro drammatico peso, rischiamo di costringere di fatto molti artigiani alla scelta dolorosa della rinuncia, della chiusura. Dobbiamo, invece, dare agli imprenditori la possibilità di ritrovare condizioni che portino ad un reddito dignitoso, ad una prospettiva produttiva che affronti un sistema più leggero, più agile, nel quale ricostruire con entusiasmo il nostro essere artigiani”.
“Allora vanno assolutamente portate avanti alcune operazioni vitali, più che necessarie: da una parte vanno assolutamente alleggerite sia la pressione fiscale sulle imprese, sia quella di una burocrazia assolutamente elefantiaca riducendo gli oneri burocratici a carico delle piccole e medie imprese che altrimenti rischiano di frenare in partenza, e poi occorre far ripartire la macchina del credito alle piccole imprese, sempre per consentire al settore di ripartire quando il semaforo sarà di nuovo verde”.
“Voglio anche dire, in questo momento di crisi gravissima – afferma ancora Vannetti – quanto io sia orgoglioso di rappresentare Confartigianato Arezzo, un’associazione che è un grande gruppo di persone vere, impegnate senza sosta, dalla segretaria generale Alessandra Papini a tutti gli altri nessuno escluso, in un sostegno quotidiano che non guarda orari e che fa sì che siamo aperti tutti i giorni, anche grazie allo smart working, e siamo qui a rispondere sempre e comunque, con le professionalità che ci sono riconosciute, alle necessità e ai quesiti che vengono dagli artigiani che rappresentiamo”.
Orgoglio, quello di Vannetti, anche “per il ruolo e l’impegno sociale di Confartigianato Arezzo sul campo, visto che la nostra associazione non manca mai di mettersi a disposizione anche con iniziative benefiche per i cittadini di Arezzo in questo momento difficile”.
Un orgoglio al quale fa eco quello di Angiolo Galletti, presidente della Onlus di Confartigianato Arezzo, Universo sociale, “che in questi giorni difficilissimi – spiega lo stesso Galletti – ha provveduto a raccogliere una donazione di circa 7700 euro da destinare al Calcit per emergenza coronavirus”.
“E’ un contributo – spiega ancora – raccolto tra i nostri associati e tra i pensionati dell’Anap, per di più in breve tempo, nonostante la crisi che attanaglia le imprese molte delle quali sono chiuse a causa dei decreti governativi legati alla pandemia in atto”.
“Il ruolo sociale di Confartigianato quindi – conclude lo stesso Galletti – si dimostra anche cosi, con questi piccoli contributi individuali che ci hanno portato ad ottenere una cifra che, seppur modesta, viene dal nostro modo di essere, e che vogliamo devolvere al Calcit di Arezzo per dare un contributo anche semplicemente come persone al raggiungimento del grande obiettivo che interessa tutta la nostra popolazione, quello di uscire appena possibile da questa crisi mondiale”.