Prorogato l'utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie fino al 30 Aprile 2023. Nuove disposizioni per uscire senza tampone 5 giorni dopo la positività. Consulta e scarica le circolari e ordinanze del Ministero
Il Ministero della Salute con l’Ordinanza del 29 Dicembre 2022 ha prorogato l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine negli ospedali e nelle Rsa fino al 30 Aprile 2023.
Inoltre con le Circolari del 29 Dicembre 2022 e del 1 Gennaio 2023 (consultabili nel portale del Ministero stesso cliccando QUI) prevedono due importanti comunicazioni:
- I positivi al Covid che non hanno mai avuto sintomi o che non li hanno da 2 giorni potranno uscire senza bisogno di fare il tampone 5 giorni dopo la positività. Dovranno però indossare la mascherina se ci sono assembramenti fino al decimo giorno dopo il test positivo (a meno che non ne facciano uno prima e risulti negativo); quindi non servirà più un test per la fine dell’isolamento. Si tratta di una misura già presa da molti Paesi europei (fanno eccezione alcuni dell’Est). I positivi che non hanno mai avuto sintomi possono anche anticipare la fine dell’isolamento rispetto ai 5 giorni standard previa test antigenico o molecolare “presso una struttura sanitaria o una farmacia che risulti negativo“. Sono esclusi dal provvedimento i soggetti immunodepressi, chi proviene dalla Cina (vedi nostra news a seguito dell’Ordinanza del Ministero della Salute datata 28/12/2022) e il personale sanitario. Per queste categorie, restano valide le regole già in vigore.
- E’ stato elaborato un documento con l’ausilio dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e sentite le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano con alcune indicazioni nel caso di un peggioramento della pandemia a seguito anche della situazione in Cina. In tema di vaccini, oltre a spingere sulle somministrazioni di quarte dosi, si parla anche di pensare a un’ulteriore dose per le categorie di italiani più a rischio. Nel documento viene ribadita l’importanza delle mascherine “nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori. Nel caso in cui si documentasse un evidente peggioramento epidemiologico con grave impatto clinico e/o sul funzionamento dei servizi assistenziali potrebbe essere indicato il loro utilizzo in spazi chiusi, finalizzato in particolare a proteggere le persone ad alto rischio di malattia grave“. Va ricordato che, al momento in Italia l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie è obbligatorio soltanto per i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie e Rsa. Risponde alla stessa esigenza “l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti“. La circolare invita anche a garantire “un’adeguata ventilazione negli ambienti chiusi, una misura fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione del SarsCoV2 e di altri virus respiratori“. Il governo torna poi a raccomandare ancora una volta la vaccinazione anti-Covid. L’obiettivo primario è sempre quello di “continuare a mettere in sicurezza prioritariamente anziani e fragili, proteggendoli dalla malattia grave e dall’ospedalizzazione“. Si consiglia quindi la somministrazione delle quarte dosi con i vaccini bivalenti (aggiornati a Omicron) soprattutto per le categorie a rischio e per chi ha più di 60 anni. Per chiunque abbia più di 12 anni è però possibile prenotare la quarta dose.
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