È quanto hanno sottolineato le Associazioni nel corso dell’audizione alla Commissione Lavoro della Camera per la conversione del decreto PNRR
Il settore della moda italiana sta subendo un tracollo che ha visto come unico precedente la pandemia da Covid-19.
Sono soprattutto le MPMI della filiera a farne le spese, che rappresentano l’asse portante dell’intera catena di produzione, con inaccettabili e drammatiche conseguenze economiche e sociali: interi distretti fermi e magazzini pieni a causa dell’assenza di ordinativi, lavoratori in cassa integrazione, ormai da diverse settimane. Per questo è necessario estendere di almeno 8-12 settimane il periodo di cassa integrazione in deroga per le imprese del settore moda.
Crisi Moda. Confartigianato e CNA “Estendere la CIG in deroga di almeno 8/12 settimane”. Le due associazioni apprezzano l’intervento per contrastare la crisi occupazionale ma ritengono insufficiente la cig in deroga fino al prossimo 31 dicembre.
“Sulla base di nostre stime – affermano – a partire da febbraio 2025 potrebbe verificarsi un aumento del 30% delle imprese artigiane che terminano i periodi di copertura garantiti da FSBA”.
La situazione del comparto è di profonda difficoltà. Confartigianato e Cna sottolineano che per le sole imprese artigiane del settore (11.500 e 73.500 lavoratori) si registra un forte incremento del sostegno al reddito da parte di FSBA e pertanto occorre estendere il periodo di copertura della cassa integrazione per scongiurare la perdita di posti di lavoro.
Per ricevere ulteriori informazioni è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Moda, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).