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DDL Bilancio 2025. Inizia l’iter parlamentare per la sua approvazione

Confermate alcune delle priorità indicate da Confartigianato che seguirà i lavori parlamentari per veder confermate le istanze della base associativa


La manovra proposta dal Governo e che passa ora all’approvazione della Camera dei Deputati guarda alla crescita futura in un quadro congiunturale che nel 2024 registra criticità nel commercio internazionale, il calo della produzione manifatturiera e gli effetti negativi della stretta monetaria.

Alcune delle priorità indicate da Confartigianato hanno trovato una positiva conferma nel testo in esame:

  • La stabilizzazione e il rafforzamento della riduzione del cuneo fiscale e della tassazione IRPEF già introdotti per il 2024;
  • la proroga per tre anni della deduzione “rafforzata” del costo del lavoro dei neoassunti e della tassazione agevolata dei premi di produttività dei lavoratori;
  • il rifinanziamento della legge Sabatini.

Di seguito le principali norme di interesse, suddivise per ambiti tematici.

Misure in ambito di lavoro

  • Incentivi alle assunzioni: viene confermata per un triennio la deduzione maggiorata del costo dei neoassunti a tempo indeterminato (art. 70).
  • Decontribuzione Sud: prevista l’applicazione fino al 31 dicembre 2024 con riferimento ai contratti di lavoro subordinato stipulati entro il 30 giugno 2024 (art. 72).
  • “Bonus Giovani”, “Bonus Donne” e “Bonus ZES Mezzogiorno”: incremento delle risorse destinate al finanziamento degli incentivi all’assunzione introdotti dal D.L. Coesione (art. 77).
  • Premi di produttività: confermata l’applicazione dell’aliquota del 5% che viene, al contempo, estesa ai premi e alle somme erogate negli anni 2025, 2026 e 2027 (art. 67).
  • Detassazione dei fringe benefit: confermati fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per i pagamenti di affitto e mutuo prima casa), misura anch’essa prorogata per il triennio 2025-2027 (art. 68, comma 5).
  • Donne lavoratrici, sia dipendenti sia autonome: prevista a decorrere dal 2025 una decontribuzione parziale (la quota di esonero sarà determinata da un decreto Ministero del Lavoro/MEF) dei contributi a carico delle stesse. Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo (art. 35).
  • Congedi parentali: per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti che hanno cessato il congedo di maternità o paternità a partire dal 1° gennaio 2025 diventano complessivamente tre i mesi retribuiti, in via strutturale, all’80% entro il sesto anno di vita del bambino (art. 34).
  • Previdenza: la c.d. Quota 103, i cui requisiti corrispondono a 62 anni di età e 41 di contributi, viene confermata anche per il 2025. Confermati inoltre gli incentivi per chi sceglie di proseguire l’attività lavorativa (sulla scorta di quanto già previsto dal bonus Maroni), mentre APE sociale e Opzione donna vengono prorogati, alle stesse condizioni, anche per il 2025 (art. 24).

Misure in ambito fiscale ed economico

  • Viene stabilizzata la riduzione a tre aliquote dell’IRPEF che era stata introdotta per il solo 2024 (art. 2).
  • Viene introdotto un tetto alle detrazioni spettanti. In particolare, per redditi complessivi oltre i 75.000 euro, le detrazioni sono ammesse entro il tetto massimo di 14.000 euro, se il reddito complessivo è superiore a 100.000 euro il tetto scende a 8.000 euro. Il tetto, poi, viene rimodulato in relazione alla composizione del nucleo familiare. Non entrano nel calcolo del tetto: le spese sanitarie, le spese per mutui e per la costruzione della prima casa. In presenza di oneri detraibili in maniera rateizzata (interessi passivi e interventi edilizi), le rate per spese sostenute sino al 31 dicembre 2024 non entrano nel tetto (art. 2).
  • Confermata la riduzione del cuneo fiscale che, però, si trasforma da riduzione di versamenti contributivi in riconoscimento di una somma per i redditi fino a 20.000 euro ovvero in una maggior detrazione per redditi da lavoro dipendente nel caso di redditi superiori a 20.000 euro e fino a 40.000 euro. Sia la somma erogata sia la maggior detrazione è riconosciuta dal datore di lavoro che recupera le somme anticipate dai versamenti dovuti mensilmente (art. 2).
  • Ridotte alcune detrazioni per carichi di famiglia: in particolare, la detrazione per i figli sopra i 30 anni viene riconosciuta solo per quelli disabili (art. 2).
  • La rideterminazione del valore dei terreni e delle partecipazioni viene messa a regime. L’affrancamento dei maggiori valori è soggetto a un’imposta sostituiva del 16% (art. 5).
  • La detrazione delle spese di riqualificazione energetica degli edifici scende dall’attuale 65% al 36% nel 2025 e ulteriormente al 30% per gli anni 2026 e 2027. Per le abitazioni principali la detrazione viene fissata al 50% per il 2025 (per poi scendere al 36% per gli anni 2026 e 2027) e spetta solo se sostenuta dal proprietario e dal titolare del diritto reale di godimento (art. 8).
  • La detrazione delle spese di ristrutturazione edilizia degli edifici scende dall’attuale 50% al 36% nel 2025 e ulteriormente al 30% per gli anni 2026 e 2027 entro il limite di 96.000 euro. Per le abitazioni principali viene mantenuta al 50% per il 2025 (per poi scendere al 36% per gli anni 2026 e 2027) e spetta solo se sostenuta dal proprietario e dal titolare del diritto reale di godimento (art. 8).
  • Il Bonus mobili è prorogato per il 2025 nella misura del 50% con limite di spesa pari a 5.000 euro (art. 8).
  • Il superbonus del 65% per le spese sostenute nel 2025 spetta solo in presenza di CILA e/o delibera assembleare e/o istanza titolo abilitativo presentati entro il 15 ottobre 2024. Il superbonus derivante da spese sostenute nel 2023 può essere ripartito in 10 anni (anziché in 4), previa presentazione di una dichiarazione integrativa (art. 8).
  • La deducibilità di alcune spese (in generale: vitto, alloggio, viaggio e trasporti) è ammessa solo se il pagamento delle stesse avviene con modalità tracciabili (art. 10).
  • Viene introdotta una nuova misura a favore dei dipendenti a tempo indeterminato assunti nel 2025 che si trasferiscono per motivi di lavoro oltre i 100 Km dalla loro residenza. In particolare, le somme erogate o rimborsate, nel 2025 e 2026, dai datori di lavoro per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di manutenzione dei fabbricati locati dai dipendenti non concorrono a formare il reddito per un importo massimo di 5.000 euro (art. 68).
  • Vengono estese le disposizioni previste nell’ambito del Piano Casa Italia anche all’edilizia residenziale e sociale (art. 71).
  • Il credito Ricerca e Sviluppo (R&S) riversato entro il 31 ottobre 2024 darà diritto a un contributo il cui importo stabilito dal MIMIT sarà entro gli stanziamenti previsti (art. 74).
  • Importante il rifinanziamento della cosiddetta “Nuova Sabatini”, con la previsione di un incremento di 400 milioni di euro per l’anno 2025, di 100 milioni di euro per l’anno 2026 e 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029 (art. 75).
  • Viene rifinanziato anche il 2025 il credito d’imposta ZES UNICA per 1,6 miliardi di euro (art. 77).
  • In materia di turismo, viene prevista l’emanazione di un decreto vòlto a disciplinare le modalità di ammissione e concessione delle agevolazioni finanziarie a sostegno degli investimenti privati (art. 79).
  • Nel caso di concessione in uso promiscuo ai dipendenti di autoveicoli, motocicli e ciclomotori viene unificata nella misura del 50% la percentuale dell’importo che concorre al reddito del dipendente relativa a una percorrenza convenzionale di 15.000 Km. In precedenza, le percentuali variavano dal 25% al 60% in relazione ai valori di emissione di anidride carbonica del veicolo. La percentuale unica del 50% è ridotta al 20% in caso di assegnazione di veicoli elettrici plug-in ibridi e al 10% in caso di attribuzione di veicoli elettrici a batteria (art. 7).
  • Vengono introdotti interventi di sostegno alla riqualificazione dei beni culturali, anche mediante la previsione di un credito di imposta per i proprietari privati di immobili di interesse storico e artistico (art. 87).
  • Vengono destinati, complessivamente, 2,5 milioni di euro annui, a decorrere dall’anno 2025, a sostegno delle attività di promozione e valorizzazione della fotografia (art. 89).
  • Viene istituito il Fondo per la ricostruzione, destinato al finanziamento degli interventi di ricostruzione a seguito di calamità naturali ed emergenze, con una dotazione pari a 1500 milioni di euro per l’anno 2027 e di 1300 milioni annui a decorrere dall’anno 2028. Viene inoltre previsto il rifinanziamento dei diversi interventi legati a eventi calamitosi verificatisi nel corso degli ultimi anni (artt. 92 e 93).
  • Viene riformato il “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura”, con un aggiornamento delle caratteristiche di efficacia delle garanzie prestate e l’estensione della platea dei soggetti erogatori e degli intermediari finanziari, rafforzando anche il ruolo dei Confidi (art. 115).
  • Tax credit cinema: prevista la compensazione dei debiti fiscali e previdenziali delle imprese, calcolata automaticamente sulla base dei costi sostenuti per lo sviluppo, la produzione, la distribuzione nazionale e internazionale di film, opere tv, opere web, videogiochi e per l’apertura o ristrutturazione di sale cinematografiche, per i costi di funzionamento delle sale cinematografiche e per le industrie tecniche (art. 118).

Confartigianato continuerà a monitorare l’iter al fine di portare avanti le istanze delle pmi e dell’artigianato .



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