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Eccellenza Arezzo: 4° provincia italiana per occupazione nella manifattura artigiana


“Siamo una terra di vera eccellenza artigiana: il 14% degli occupati del territorio di Arezzo lavorano nella manifattura artigiana: la nostra è la quarta provincia italiana per peso dell’artigianato manifatturiero tra le 9 province nazionali nelle quali questo settore pesa più del 10% dell’occupazione dell’intera economia dei loro territori”.

Sono parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, che parte da questi dati – che indicano anche che la Toscana è al secondo posto, in questa classifica tra le regioni italiane subito dopo le Marche – per spiegare come il settore artigiano “malgrado le grandi difficoltà che vengono dalle lungaggini burocratiche e da una tassazione ai limiti della sopportabilità, dimostra ancora una volta di essere prezioso – precisa ancora Vannetti – sia dal punto di vista economico, sia sociale, visto il ruolo fondamentale che riveste anche dal punto di vista dell’occupazione”.

“Per mantenere, o anche migliorare, questi numeri – sempre secondo Vannetti – innovazione ed export restano le sfide da affrontare ma senza snaturarsi: la rivoluzione digitale è solo all’inizio, basti pensare alla robotica, alla sensoristica e a molto altro. Le innovazioni, le tecnologie digitali, i nuovi mercati vanno però applicati con il modello italiano e aretino. Le nostre imprese devono mantenere il proprio core-business e innovarlo”,

Guardando più nel dettaglio i dati, le prime 9 provincie italiane nelle quali il settore ha un ruolo cosi importante rispetto all’occupazione sono: Fermocon il 22,8%, Prato con il 19,8%, Macerata con il 14,5%, Arezzo appunto con il 14,0%,Vicenza con il 12,1%, Pistoia con l’11,6%, Rovigo e Pesaro e Urbino con l’11,5% e Barletta-Andria-Trani con il 10,5%.

Si tratta di numeri che arrivano dal Centro studi di Confartigianato, secondo i quali, in generale, l’Italia è il secondo Paese manifatturiero dell’Unione europea e diventa il primo per occupati nelle micro e piccole imprese della manifattura: in Italia più della metà (54,2%) dell’occupazione del settore è concentrata nelle piccole imprese, che danno lavoro complessivamente a 1.962.421 addetti. Nelle imprese artigiane manifatturiere lavorano 935.982 addetti pari al 25,9% del comparto. Le regioni a maggiore vocazione manifatturiera artigiana sono le Marchedove l’occupazione nelle imprese artigiane manifatturiere è il 12,2% degli occupati di tutte le imprese della regione, seguita dalla Toscanacon il 9,3%, il Veneto con l’8,8%, l’Umbria con l’8,4% e l’Emilia-Romagna con il 7,0%.

Fondamentale per Vannetti, allora, è mantenere l’identità: “Qualche anno fa – spiega – ci dicevano che eravamo arretrati perché avevamo tanto manifatturiero: era sbagliato. Oggi ci dicono che se non si è hi-tech non si ha valore: ma noi abbiamo prodotti italiani tradizionali ancora richiestissimi nel mondo. Dobbiamo continuare con questi prodotti reputati maturi e aggiungerne di nuovi”.

“Anni fa – conclude il presidente – sembrava che se non si fosse delocalizzato in paesi con un costo del lavoro più basso non si sarebbe potuto competere sui grandi mercati: le nostre imprese artigiane invece sono rimaste sul territorio, a dare lavoro, benessere, occupazione, e grazie a una manifattura di alta qualità, sostenibile nel lungo tempo, sono prima riuscite a reggere, e ora sono pronte ad affrontare le nuove sfide dell’innovazione 4.0”.

 



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