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Emergenza coronavirus. Le misure proposte al governo per aiutare le Imprese

5 Marzo 2020
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L’emergenza economica del coronavirus vale un extra-deficit. 

“Realizzeremo misure per incrementare il lavoro del sistema sanitario nazionale, della protezione civile e delle forze dell’ordine, per aumentare le loro dotazioni e l’applicazione di politiche di contenimento – annuncia il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – ci saranno poi misure che ci consentiranno di sostenere i redditi, il sostegno alle aziende dei territori e dei settori che subiscono un impatto diretto e indiretto del virus”.

Tra le misure che verranno sostenute, anche una moratoria dei crediti alle imprese da parte del sistema bancario “Con queste risorse – spiega il ministro – lavoreremo sulla scorta delle intenzioni del Governo e delle indicazioni arrivate dalle regioni, parti sociali e organizzazioni economiche per precisare e definire il contorno delle misure, per avere già la settimana prossima il decreto immediatamente operativo e stanziare queste risorse significative per far fronte alle conseguenze immediate. Questo secondo decreto non esaurisce gli interventi necessari al rilancio dell’economia. Siamo al lavoro sul fronte internazionale per una risposta a livello europeo, per utilizzare la leva fiscale per rispondere alle conseguenze economiche di questa emergenza”.

“Ridare fiducia al sistema Italia”. Con questo ambizioso obiettivo la conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che ha recepito anche le istanze di Confartigianato Imprese, ha presentato al governo un documento che contiene una serie di proposte e di indicazioni da recepire nel nuovo decreto economico sull’emergenza coronavirus che l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte si appresta a licenziare nei prossimi giorni.

Il primo dei due decreti legge di emergenza previsti per il rilancio dell’economia, sarà emanato la prossima settimana. Tra aprile e maggio, invece, dovrebbe arrivare il decreto con le misure per i settori e le filiere produttive più colpite. Le azioni sono aggregabili su 11 diverse direttrici:

  • Investimenti e consumi pubblici: intervenire per accelerare la ripresa degli investimenti, anche attraverso una semplificazione delle procedure, e sostenere la domanda di consumi pubblici non solo nella sanità, ma anche nel settore culturale e dell’educazione/istruzione. In particolare, procedure straordinarie negli appalti, avvio della programmazione comunitaria, sblocco delle risorse per le opere pubbliche e riassegnazione delle risorse FSC.
  • Lavoro e redditi: oltre a ritenere indispensabile la sospensione del rimborso dei mutui e dei leasing e l’accesso al credito al consumo a tassi particolarmente agevolati, le Regioni mettono in fila una serie di provvedimenti. Estensione degli ammortizzatori sociali in deroga; riconoscimento anche al di fuori della zona rossa dell’assegno del fondo di integrazione salariale; verifica preventiva INPS rispetto alle risorse disponibili; NASPI anche per i lavoratori stagionali, somministratori e della cooperazione; forme di integrazione della cassa in deroga per le microimprese con i Fondi di Solidarietà gestite dalla bilateralità; reale copertura al danno del fermo attività (come nel caso del ponte Morandi) per le indennità dei lavoratori autonomi; indennizzi per i settori della cultura, dello spettacolo e dello sport; estensione delle misure di sostegno al reddito; diritto all’astensione dal lavoro fino a 20 giorni per un genitore di minori di 16 anni; sblocco delle assunzioni in sanità; semplificazione degli acquisti nella sanità e protezione civile.
  • Sostegno al settore delle imprese: serve innanzitutto liquidità e lo strumento per garantirla è il Fondo centrale di Garanzia, che deve avere un’operatività speciale, a partire dalla sospensione dei rating per sei mesi. Tra le misure da adottare, il riconoscimento, a domanda, di una somma fino al 100 per cento del decremento subito per riduzioni ordini o disdette, fino a 200mila euro. E ancora, semplificazione delle verifiche, accelerazione dei pagamenti, introduzione di un bonus negozi e capannoni sfitti per far ripartire il settore immobiliare, ripristino dei voucher nell’agricoltura.
  • Sostegno agli investimenti in digitale delle imprese: voucher/contributi che promuovano e sviluppino le tecnologie digitali coinvolgendo anche i processi di formazione ed apprendimento necessari.
  • Sostegno a favore del turismo: azioni integrate a livello nazionale e internazionale attraverso ENIT per la promozione turistica, ma anche misure specifiche per il settore nel solco di quelle previste per le altre imprese.
  • Sistema fieristico: piano straordinario diretto sia a favore dei Quartieri e degli organizzatori, con contributi a fondo perduto, prestiti-ponte, voucher per i partecipanti, ecc.
  • Sostegno al Made in Italy e misure per il rilancio dell’internazionalizzazione: veri e propri “Piani industriali di sostegno all’export e all’internazionalizzazione pluriennali”, oltre ad un raccordo con l’Unione Europea a partire da Expo Dubai.
  • Sostegno al settore privato-promozione e commercializzazione: fare leva su SIMEST per il rafforzamento della rete commerciale estera e la partecipazione ad eventi dedicati.
  • Istruzione e gestori servizi educativi: lezioni a distanza per gli studenti, indennizzi per i gestori delle mense, dei servizi educativi e dei dormitori studenteschi.
  • Politiche tributarie: sospensione, rateizzazione fino alla cancellazione degli obblighi tributari per l’anno d’imposta in corso, compresi quelli degli enti locali (con compensazione dallo Stato).
  • Ulteriori proposte sui Fondi Comunitari: “Task force” che veda coinvolti Governo, Regioni e Parti sociali per una programmazione congiunta delle attività.

 

LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE AREZZO SUL LIVELLO NAZIONALE 

  • Modifiche regalamento del Fondo Centrale di Garanzia (MCC). Le modifiche proposte si rendono necessarie per poter estendere l’attivazione e l’aumento della percentuale della garanzia/controgaranzia alle operazioni di riequilibrio e ristrutturazione finanziaria ed all’estinzione di finanziamenti in essere.
  • Allentamento dei criteri di classificazione Forborne/forbearence. Sono stati presi contatti con ABI per richiedere tramite un’iterlocuzione con BCE, la mitigazione dei criteri di classificazione a Forborne di operazioni di riequilibio e ristrutturazione finanziaria. Le attuali regole rischiano di non rendere possibili tali tipologie di operazioni finanziarie, caratteristiche di momenti di crisi, oppure di classificare le aziende per due anni un una categoria che non rende possibile l’ottenimento di altri finanziamenti.
  • Attivazione Artigiancassa point con competenze e prodotti specifici mirati ad iniezioni di liquidità per le imprese.

 

LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE AREZZO SUL LIVELLO REGIONALE

  • Allargamento operatività Fondo Garanzia Toscana. Potrebbe essere allargato l’intervento di garanzia su codici Ateco specifici (alloggi turistici, trasporto persone), ad attività che subiscono indirettamente disagi legati alla filiera: settore orafo (innalzamento prezzo del metallo), bigiotteria e produzione conto terzi, o altri che hanno difficoltà di approvvigionamento di materie prime e settori che risentono più delle difficoltà di carattere commerciale per l’annullamento di eventi fieristici di rilievo, anche ammissibili al fondo centrale. Potrebbe essere incrementata la garanzia al 50% (attualmente al 30%) per operazioni finalizzate a ristrutturazioni finanziarie per le aziende cui sopra;Introdurre un congruo incremento dei periodi di preammortamento sui prodotti di ristrutturazione finanziaria. 
  • Incremento del contributo del voucher garanzia alle aziende colpite dagli effetti del corona virus.
  • Reintroduzione misura occupazione emergenza economia varata nel momento dlla crisi finanziaria post Lehman Brothers.
  • Il 10 Marzo è previsto in Regione Toscana un incontro presso il Dipartimento Economico con la D.ssa Elisa Nannicini.

 

LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE AREZZO SUL LIVELLO LOCALE

  • Attivazione sportello specifico con all’interno specifiche competenze sugli aspetti finanziari.
  • Creazione di prodotti specifici con BCC a seguito dell’accordo quadro con le Banche aderenti ad Iccrea.


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