“La burocrazia è una vera e propria tassa occulta e costa 11 mila euro per azienda artigiana. E a questi costi vanno aggiunte le spese per i professionisti necessari a sbrogliare tutte le pratiche. E’ stato calcolato che un artigiano dedica 47 giorni all’anno all’espletamento delle procedure, vale a dire più di due mesi. Inoltre, in più circostanze gli adempimenti imposti non sono altro che il rovesciare sugli imprenditori compiti per solito spettanti alla pubblica amministrazione. E per di più la P.A. italiana o la più lenta d’Europa sui tempi di pagamento”. Durissima presa di posizione, quindi di Confartigianato Arezzo sul fronte del peso esasperante della burocrazia.
Nel suo ruolo di presidente di un’associazione di categoria con 5.414 imprese associate – e senza dubbio con una grande capacità di penetrazione sul territorio e una capacità di analisi delle situazioni molto forte – Ferrer Vannetti spiega: “Abbiamo un carico normativo sproporzionato rispetto agli altri Paesi: duemila norme in Gran Bretagna e più di 100 mila da noi. Abbiamo una pressione fiscale particolarmente alta, ma anche quella burocratica, legata a tutte le pratiche che il Fisco comporta, è da record per cui è evidente che la riforma della pubblica amministrazione deve assolutamente portare ad uno snellimento delle pratiche, che consenta alle imprese di dedicarsi pienamente all’attività di rilancio dei vari settori”.
Secondo i dati in possesso di Confartigianato, solo nelle ultime due legislature, sono state ben 629 le nuove norme in materia fiscale adottate dallo Stato e di queste appena 72 (l’11,4% del totale) sono servite a semplificare le procedure a carico delle imprese, 168 quelle neutre, mentre ben 389 hanno aumentato il peso di scartoffie e adempimenti. In pratica, dal 2008 ad oggi quasi due nuove norme fiscali su tre hanno aumentato il carico di pratiche da istruire.
Tutto questo, insiste Vannetti, “produce un notevole stress sulle imprese. Un sondaggio condotto tra ottobre 2013 e gennaio 2014, stila la classifica delle procedure più complicate e mette al primo posto, col 32,9% delle segnalazioni, proprio gli adempimenti fiscali”.
Da inizio legislatura, quindi in sei anni, sono state approvate 629 norme fiscali, di cui 389 con impatto burocratico sulle imprese rappresentano il 61,8% delle norme esaminate ed aumentano i costi burocratici per le imprese.
L’Italia è poi il paese europeo con i più alti tempi medi di pagamento della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici di prodotti e servizi e che arrivano a 170 giorni, contro i 61 giorni della media Ue, il 178,7% in più. I tempi di pagamento della P.A. scendono a 155 in Spagna, a 60 in Francia, a 41 nel Regno Unito e addirittura a 36 in Germania.