L’hanno chiamata “la giornata della collera”, un nome forte che, unita al gesto di protesta simbolico degli elmetti da cantiere lasciati a piazza Affari, è stata un’occasione per dare voce alla richiesta di lavoratori e associazioni di categoria delle costruzioni per il rilancio di un settore fondamentale per la tenuta sociale ed economica dell’intero Paese.
Dall’inizio della crisi ad oggi, l’edilizia ha perso 360.000 posti di lavoro, con una perdita produttiva che ha raggiunto il 16% in termini reali, ovvero 43 miliardi di euro in meno. Quarantamila imprese hanno chiuso.
Di fronte a tali numeri, la necessità di interventi concreti che invertano la tendenza in atto, si è tradotta in un Manifesto presentato nel corso della giornata e condiviso da tutte le associazioni di settore che sono intervenute, che ha visto ANAEPA-Confartigianato tra i protagonisti.La “collera” ha prodotto un documento programmatico, sul quale il mondo dell’edilizia chiede da subito il consenso di tutti coloro che si candidano alla guida del Paese, e sul quale instaurare un dialogo permanente con il nuovo Governo e con tutti i gruppi parlamentari della prossima legislatura, per trasformare in azioni legislative concrete ogni punto del manifesto stesso.Questi alcuni dei contenuti principali del documento:
liberare le risorse disponibili nei Comuni; modificare le regole del Patto di Stabilità interno;attivare una politica strutturale per la casa;riattivare il circuito del credito;definire un programma di smaltimento dei debiti pregressi della PA;dare stabilità alle agevolazioni del 50% sulle ristrutturazioni e del 55% sul risparmio energetico;intervenire sulla disciplina di accesso alla professione di costruttore.
“Per vincere la sfida della crisi” – ha commentato il Presidente di ANAEPA-Confartigianato Arnaldo Redaelli intervenuto alla manifestazione – “servono politiche mirate, misure concrete che valorizzino e sostengano le nostre imprese, investendo sulla qualità, sull’innovazione, sulla sostenibilità ambientale e sociale, e sul recupero urbano”.