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La salute in Toscana, spesa o investimento?

22 Gennaio 2018
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“La salute per la nostra Toscana- Cos’é? Spesa o investimento?”: è stato un convegno molto partecipato quello che si è svolto all’auditorium Pieraccini presso l’ospedale San Donato di Arezzo su iniziativa di Anap Confartigianato a livello regionale. I lavori, introdotti dal presidente regionale di Confartigianato, Giovan Battista Donati e dal presidente regionale di Anap, Angiolo Galletti, hanno visto la presenza di Stefano Scaramelli e di Stefano Mugnai, rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana. I saluti del presidente di Confartigianato Arezzo, Ferrer Vannetti, impegnato all’estero per motivi di lavoro, sono stati portati dal vicepresidente Luca Baglioni, mentre la relazione tecnica con dati statitistico-demografici e l’analisi in termini di costi e investimento del servizio sanitario in Toscana confrontato con quello di altre regioni italiane è stata del consulente per il welfare di Confartigianato nazionale, Carmelo Rigobello. I lavori sono stato conclusi dal segretario nazionale di Anap Confartigianato, Fabio Menicacci. Fra gli intervenuti anche il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e l’assessore alla sanità e al sociale, Lucia Tanti.

Il convegno, al quale hanno partecipato delegazioni di Anap e Confartigianato provenienti da tutta la Toscana è stato un momento di informazioni e riflessione e ha permesso non solo di fare una valutazione sull’efficacia del servizio sanitario in Toscana, in confronto con altre regioni italiane, ma anche di focalizzare l’attenzione su alcuni dei problemi principali che investono il sistema e saranno fondamentali per la sua tenuta nei prossimi decenni. In particolare, come ha evidenziato Rigobello, la questione demografica che vede la crescita in Italia ormai ferma dagli anni ’80, con un progressivo aumento della percentuale di anziani, che sfiora il 25 % della popolazione (già raggiunto in Toscana e superato in Liguria), con una natalità sempre più bassa, e un formidabile allungamento della vita che comporta però l’insorgere di malattie croniche con gravi e costosi problemi di assistenza. Si può andare avanti – è stata la domanda – senza affrontare con coraggio e senza falsità il futuro del nostro sistema sanitario? E la riforma organizzativa realizzata nel 2015 dalla Regione ha portato la Toscana verso soluzioni più adeguate e tranquillizzanti?

Confartigianato e Anap – è stato ribadito – sono da sempre attente al tema sanità e molte sono le iniziative alle quali si è posto mano. Fra queste, in particolare ad Arezzo, vi sono le iniziative di assistenza sociosanitaria integrativa, realizzate con i fondi del 5 per mille IRPEF, che sono partite fin dal 2012 e hanno consentito di erogare in Valdarno, Valdichiana e anche Valtiberina un totale di oltre 10 mila ore di assistenza domiciliare a famiglie con persone non autosufficienti e oltre 1000 ore di servizio educativo. Sono state inoltre realizzate campagne informative su temi come l’Alzheimer e le demenze senili, e si sta costruendo a livello nazionale un osservatorio sui temi della salute.

E proprio sulla questione delle malattie legate all’età, come Alzheimer e demenze e sulla non autosufficienza, il relatore Rigobello ha manifestato particolare preoccupazione, sottolineando come il fenomeno sia sempre più diffuso e rischia di mettere alle corde un sistema sanitario la cui sostenibilità economico-finanziaria di anno in anno diventa più fragile. Un tema – ha detto fra l’altro – che non ci permette di stare alla finestra, ma va affrontato con una visione di sussidiarietà in cui pubblico e privato si integrano per poter guardare al futuro con maggiore serenità”. 

Fra le proposte anche quella di estendere a livello nazionale l’iniziativa di assistenza domiciliare integrativa sperimentata con successo da Anap in provincia di Arezzo con l’utilizzo dei fondi del 5 per mille delle dichiarazioni dei redditi.

Ma ecco alcuni dati di tipo demografico e alcuni elementi riguardanti la percentuale di persone non autosufficienti e la spesa sanitaria in Toscana

In Italia vivono attualmente (dati 2016) circa 60 milioni di abitanti, con una crescita che dal 1980 è molto bassa. Il tasso di natalità è oggi del 7,8% (era del 23% nel 1946) e di mortalità del 10% (era del 12,1 nel 1946%). La speranza di via è di 79,4 anni per gli uomini (era di 67,2 nel 1946) e di 84,5 per le donne (era di 72,3 nel 1946). Le persone con più di 65 anni sono il 22%, i bambini e ragazzi fino a 14 anni sono il 13,7%, gli immigrati sono l’8,3%.

In Toscana la popolazione è oggi di 3 milioni e 742 mila unità. L’età media è di 46,5 anni (era di 43,6 nel 2002) e l’indice di vecchiaia è di 192,9 (il dato in Italia è di 157,7).

In Toscana il tasso di attività è del 72,3% (in Italia del 64,9%). Il tasso di disoccupazione è del 7,5% (In Italia del 11,2%)

La Toscana ha speso per la sanità nel 2014 circa 7 milioni e 260 mila euro. L’investimento è rimasto pressoché costante dal 2009. La spesa sanitaria per abitante in Toscana (anno 2011) è di 1884 euro annui, in Emilia Romagna è di 1854, in Umbria di 1840, in Lombardia di 1834 e in Veneto di 1737.

In Toscana esistono 119 residenze assistenziali intermedie, 132 residenze sanitarie intermedie e 154 strutture Low care.

La percentuale di persone gravemente non autosufficienti risulta del 5% per i maschi con più di 65 anni e del 6,30% per le donne. Percentuale che sale al 9,06% per gli ultra 75 maschi e al 11,56% per le donne. A questi vanno aggiunti percentuali del 3% maschi ultra 65 lievemente non autosufficienti e il 3,60 donne, percentuali che salgono al 5,42% per gli over 75 e al 7,36% per le donne.

Al termine dei lavori sono state numerose le domande del pubblico. Particolarmente accesa la questione delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie e le visite mediche all’interno del servizio pubblico, che si accorciano incredibilmente quando si ricorre alla medesima visita o prestazione in intramoenia, ossia a pagamento.

Il presidente della Commissione Sanità, Scaramelli, ha ricordato che la Toscana investe ogni anno in sanità oltre 7 milioni di euro, due terzi del suo bilancio, e che la spesa pro capite è nella media nazionale, ma il servizio erogato in termini di LEA, livelli essenziali di assistenza, la vede in testa nel panorama nazionale in quanto ad efficienza ed efficacia. Scaramelli ha tuttavia ammesso che non tutto nel sistema sanitario della Toscana è eccellenza e che le scelte che si stanno compiendo a livello regionale, in una stagione che ha definito “scomoda”, rappresentano un investimento per il futuro.

Il vicepresidente della Commissione Sanità, Stefano Mugnai, nel rispondere alla domanda di base del convegno, sulla sanità come spesa o investimento, ha detto che in Toscana sono presenti entrambe le facce della medaglia. “Quando la sanità funziona bene – ha sottolineato – si tratta di un investimento, quando non funziona, è una spesa. In Toscana c’è l’uno e l’altra.” Mugnai ha posto particolarmente l’accento sulla necessità di compiere scelte di qualità, senza guardare in faccia a nessuno e sulla necessità di politiche e servizi per la famiglia per stimolare la crescita demografica.



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