Inaugurata l'esposizione grazie al contributo di ANCoS APS Confartigianato attraverso il progetto “L’esperienza non chiude mai bottega”
Uno straordinario recupero di una pagina artigianale dell’Orologeria Meccanica Aretina, consapevole che “Le mani che lavorano” sono espressione della cultura e dell’ingegno del popolo aretino.
Le opere donate da Francesco e dalla Sig.ra Rita Rubbiani Burzi, sono state coordinate e allestite magistralmente dall’Avvocato ed ex Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani, grazie al contributo di ANCoS APS Confartigianato attraverso il progetto “L’esperienza non chiude mai bottega”.
Partendo da questa consapevolezza, nel 2017, Francesco Burzi, alla chiusura della sua attività, ha deciso di donare alla struttura il proprio Laboratorio di Orologeria operante nel centro storico sin dal 1912, con il suo prezioso patrimonio costituito da orologi a pendolo, orologi a cucù, antico bancone di vendita e l’intera officina per la riparazione degli orologi.
Si tratta di uno straordinario esempio di generosità e attenzione al territorio da un lato e laboriosità, creatività e saper fare dall’altro, caratteristiche degli artigiani dei nostri territori, come il Maestro Burzi, che grazie alla sua donazione consentirà all’intera popolazione ed alle nuove generazioni in particolare di conoscere il talento, la laboriosità artigianale e la magia del Made in Italy.
Era presente al taglio del nastro oltre al Primo Rettore della Fraternita Pierluigi Rossi, il Presidente provinciale ANCoS Angiolo Galletti, il Presidente nazionale di Confartigianato Orafi Luca Parrini e la Responsabile delle relazioni esterne e stampa Silvia Roberti.