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L’artigianato spiegato agli studenti dei Licei di San Giovanni Valdarno


Prosegue l’impegno di Confartigianato Arezzo per sensibilizzare i giovani nei confronti dell’artigianato. L’ultima tappa di un percorso che vede l’associazione impegnata da anni in numerose attività svolte in collaborazione con le scuole è quella realizzata a San Giovanni Valdarno con i Licei “Giovanni da San Giovanni.”

Protagonisti, per conto di Confartigianato, il presidente di vallata, Maurizio Baldi, che è anche presidente della Consulta delle categorie, ed il direttore Mauro Giovagnoli. Di fronte a loro i ragazzi, in età compresa fra i 17 e 18 anni, di alcune classi del Liceo.

“Siamo andati ad incontrarli – racconta Baldi – per raccontare loro, senza annoiarli, cosa fa Confartigianato, cosa significa oggi essere artigiano e quali sono le caratteristiche più significative, dati alla mano, dell’economia del nostro territorio. Abbiamo offerto ai giovani un po’ di spunti emozionali per far capire loro che è importante sognare, porsi degli obiettivi. Oggi purtroppo – continua Baldi – molti ragazzi non sanno rispondere alla domanda su cosa vogliono fare da grandi. E’ questo un atteggiamento diffuso, che comporta rischi per la vita futura, perché si possono affrontare le scelte con superficialità e si possono prendere treni sbagliati.”

Come fare allora per evitare questo rischio? “Confartigianato è molto impegnata su questi temi – risponde Baldi – e molto presente sul territorio, fare informazione e anche formazione per noi sono elementi assolutamente strategici. Dobbiamo essere consapevoli – continua – che le aziende hanno bisogno di ricambio generazionale, per un artigiano è davvero una tragedia sapere che dovrà chiudere bottega perché non c’è chi è disposto a portare avanti l’attività, ma troppo spesso non c’è interesse fra i giovani e sovente non sanno, anche perché la formazione scolastica non li aiuta, troppo di frequente è rimasta relegata a vecchi modelli, che magari non si usano neanche più.” Qualche esempio? “Il nostro territorio vive molto sulla moda – continua Baldi – e anche sull’indotto della moda, che vuol dire molte cose, compresa la manutenzione. Questo è solo un esempio, potrei farne altri relativi ad attività come la mia, la tipografia. Oggi alla categoria dei grafici servono competenze nuove, bisogna conoscere i social, servono competenze giornalistiche, occorre un approccio informatico, invece a scuola si è rimasti alla vecchia grafica cartacea. Oggi – aggiunge Baldi – molte cose sono legate al mondo di internet e molte ancora si fanno grazie alla tecnologia 3D, pasti pensare a settori come quello orafo, quello odontoiatrico, alla meccanica di precisione.”

Insomma ai giovani avete dato un messaggio. “Si, ed è un messaggio importante per il futuro, il loro ma anche quello di tutti noi. Pensare oggi di fare l’artigiano – conclude Baldi – può offrire davvero prospettive interessanti e tante soddisfazioni, economiche ma non solo. Occorre lasciare alle spalle un’immagine stereotipata, che non corrisponde alla realtà, e sapere che l’artigianato può essere una valida scelta e non deve essere vissuto come un ripiego. Quello sì che sarebbe negativo, perché se le cose si vivono come un ripiego è difficile avere soddisfazione. Invece l’artigianato coinvolge la mente e il cuore, non solo le mani, ed è capace di regalare emozioni e tante soddisfazioni.”

 



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