“L’artigiano punta di diamante dell’innovazione 4.0: la categoria che una volta veniva considerata di fatto quasi esclusa dall’innovazione, che sembrava legata allo stereotipo del ‘faccio quello che posso’, appare invece ora – grazie alla fluidità, alla leggerezza di un’innovazione che non è più hardware ma software – in grado di muoversi e aggiornarsi, con la rapidità e la prontezza d’iniziativa tipiche delle nostre aziende molto prima della grande industria”.
Sono parole di Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, che commenta così “la grande occasione che il progetto Industria 4.0 offre come opportunità agli artigiani anche ad Arezzo, con contributi sulla manifattura digitale, e che porta quindi nuove opportunità per artigiani, micro e piccole imprese”: tema che è stato al centro di una recente riunione in Confartigianato Arezzo con intervento di Paolo Manfredi, responsabile nazionale delle strategie digitali di Confartigianato.
“A parte – ironizza Vannetti – che sarebbe stato meglio che il Governo avesse chiamato il progetto ‘Impresa 4.0’ invece che industria, visto che il nostro Paese è di fatto economicamente fondato su artigiani e Pmi, questa iniziativa appare comunque davvero importante per i nostri artigiani, visto che riguarda tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire ulteriore competitività nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi”.
“Di positivo, rispetto alla tematica dell’innovazione, c’è che sempre più viene riconosciuto che il mestiere dell’artigiano oggi non può prescindere da un uso intelligente delle nuove tecnologie – insiste Vannetti – che servono a far conoscere l’impresa e i prodotti, allargano gli orizzonti e i mercati, ma ribattono sugli elementi essenziali dell’orgoglio e dell’amore per il lavoro”.
L’artigianato made in Italy 4.0 è in crescita e continua a piacere in tutto il mondo: dalle imprese già affermate agli emergenti, nonostante le bene note difficoltà del fare impresa in Italia, la creatività italiana è ancora in grado di innovarsi e vincere le sfide di un mercato in continua evoluzione.
“Il mondo di internet e della nuove tecnologie – insiste Vannetti – hanno portato e-commerce, information technology e digitalizzazione: gli artigiani 4.0 sono in grado di coniugare creatività e innovazione per affermarsi sul mercato creando valore sul territorio: qualità e design tailor made, personalizzazione e cura maniacale per i dettagli, sono i punti di forza che permettono ai marchi emergenti di nascere e crescere sul territorio ma con una forte impronta internazionale: questi valori, con il traino dell’innovazione, possono far apprezzare la creatività italiana in tutto il mondo”.
Ma su queste tematiche diventa decisiva anche la formazione, sia in azienda, alla quale Confartigianato Arezzo dà da sempre il suo decisivo contributo, sia soprattutto tra i giovani, e quindi vi è una punta di orgoglio quando Vannetti ricorda i due progetti scuola lavoro nati in Confartigianatoche hanno vinto il “Project Work Scuola lavoro”organizzato dalla Camera di Commercio aretina.
Si tratta di idee innovative, ideate dagli studenti e realizzate dalle aziende di Caneschi e Fabbroni,con due progetti nati in Confartigianato e risultati vincitori della 25a edizione dell’iniziativa che è entrata a far parte da quest’anno del percorso formativo della “buona scuola”.
I progetti vincitori sono stati realizzati da due classi del Liceo Artistico Coreutico e Scientifico Internazionale “Piero Della Francesca” di Arezzo ed Anghiari in collaborazione con due aziende del sistema Confartigianato, Caneschi Arredamenti e Fabbroni Serramenti. In particolare l’azienda di Cinzia Caneschi ha realizzato una lampada progettata dagli studenti e Fabbroni ha realizzato una porta che contiene all’interno un magnete, particolarmente adatta per le camere dei bambini, perché consente di attaccare calamite, anche questa progettata dagli studenti.