“Nelle lavanderie self service il cliente deve azionare lavatrice e asciugatrice da solo. Non deve esserci un incaricato a ricevere i panni e magari anche consegnarli, non devono esserci collegati servizi accessori, come stiratura e rammendo nello stesso esercizio o in un locale adiacente”. Dopo la denuncia della Presidente di Confartigianato Pulitintolavanderie Federica Bidi si è arrivati a un primo passo della lobby volta a regolazzare l’attività delle lavanderie cosiddette “a gettone”.
Nei giorni scorsi si è svolto l’incontro tra le delegazioni di ANIL Confartigianato/CNA Tintolavanderie ed Unioncamere. Alla presenza dei responsabili del Servizio Registro Imprese e Anagrafi Camerali sono state evidenziate tutte le “anomalie” di questa vicenda, richiedendo di poter intervenire sul sistema camerale attraverso indicazioni operative chiare ai Conservatori dei Registri Imprese.
L’incontro è stato proficuo e Unioncamere si è impegnata a trovare una soluzione tecnica con Infocamere per risolvere il problema delle imprese iscritte come lavanderie “self service” e alle quali sono stati aggiunte attività e servizi. Nei prossimi giorni è in programma un incontro con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) per affrontare il tema della SCIA per l’avvio dell’attività.
Per tutte le informazioni a riguardo è possibile contattare la Coordinatrice Manuela Boncompagni (Tel. 0575.314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it)