Il Responsabile delle politiche del lavoro, Roberto Schinco "La tendenza è anticipare l’avvio delle attività nei cantieri. Dall’osservatorio Confartigianato un’azienda su tre ricorre all’ammortizzatore"
L’anticiclone Caronte soffia sul lavoro e le imprese corrono ai ripari. Il paradosso è che il “bollino” rosso cade in una fase di super lavoro per le aziende e le temperature record impattano sul tour de force.
È l’edilizia il settore maggiormente sotto pressione con molti lavori legati a ristrutturazioni e bonus 110 da chiudere entro il mese. Rifacimento di facciate, interventi su impalcature e tetti, sono attività che espongono i lavoratori all’effetto degli agenti atmosferici, in questo caso anche climatici.
Quest’anno la novità è la rimodulazione degli orari per le attività su ponteggi e coperture da restaurare o costruire ex novo. Si anticipa l’avvio della giornata sfruttando le prime ore del mattino “ma se finora veniva osservata una pausa di due ore, solitamente da mezzogiorno alle 14, ora molti cantieri interrompono alle 11 per riprendere alle 15. Magari nel frattempo altre squadre di operai lavorano all’interno degli edifici“, spiega Roberto Schinco Responsabile provinciale politiche del lavoro di Confartigianato sulle pagine de “La Nazione”.
Tuttavia proprio in questi giorni “numerose aziende stanno chiamando per aumentare le ore di fruizione della cassa integrazione. Tendenzialmente, dal nostro osservatorio, si può dire che un’azienda su tre, fa ricorso alla Cigo, la cassa integrazione prevista dalla normativa proprio per le alte temperature“.
Ma se lo scorso anno erano maggiori le richieste, adesso a incidere non è tanto il numero delle imprese, quanto l’aumento delle ore a cui si ricorre: in Confartigianato stimano un raddoppio rispetto allo scorso anno.