Lo sviluppo di un territorio passa attraverso il potenziamento delle infrastrutture. E in Valdarno di strada da fare ce n’è ancora. A sollevare di nuovo un tema quanto mai attuale, il Comitato delle categorie economiche, che ha lanciato un monito: “Non abbassiamo la guardia. Per la vita delle imprese del territorio è indispensabile continuare ad investire sulle infrastrutture nel territorio”.
Il riferimento è alla cosiddetta “Bretella Le Coste-Casello”, all’ampliamento della terza corsia autostradale tra Incisa e Valdarno, ma anche alla situazione di Ponte a Buriano.
I presidenti del Valdarno di CNA (Fabio Mascagni), Confartigianato (Maurizio Baldi), Confindustria (Egisto Nannini), Confapi (Carlo Cioni), Confcommercio (Federica Vannelli e Paolo Mantovani) e Confesercenti (Laura Di Loreto), rappresentati dal portavoce del Comitato delle Categorie Economiche, Emiliano Taranghelli, hanno espresso un forte apprezzamento per il lavoro del comune di Terranuova Bracciolini e della Regione Toscana, che ha portato a confermare l’attuazione della nuova viabilità tra le Coste e il casello autostradale Valdarno, con la realizzazione della strada di collegamento tra l’area di Valvigna e Poggilupi.
“E’ un’opera indispensabile per mantenere la competitività del nostro territorio, che grazie anche al lavoro che svolgono faticosamente ogni giorno le imprese, è ancora tra i più ricchi e sviluppati dell’intera Toscana – hanno detto all’unisono – ma non possiamo abbassare la guardia e per consentire alle imprese del nostro comprensorio di continuare a competere in tutto mondo è necessaria anche la terza corsia dell’autostrada, sulla quale invece, sembra ci siano dei ripensamenti. Le ultime notizie dovute alle incertezze nate dopo il crollo del ponte Morandi e alla messa in discussione del ruolo della società Autostrade – hanno aggiunto le imprese – parlano di uno stop al progetto e sono fonte tra gli imprenditori di altissima preoccupazione”.
La terza corsia autostradale tra Incisa Reggello e Valdarno, era già arrivata al progetto definitivo. L’opera, che avrebbe un costo di 400 milioni di euro, dopo aver superato la Valutazione Impatto Ambientale, nel mese di febbraio 2018 era stata presentata ai Comuni interessati di Figline e Incisa, Reggello, Terranuova e San Giovanni, insieme alla Provincia di Arezzo e alla Città Metropolitana di Firenze.
“Il Valdarno deve il suo passato sviluppo anche alla favorevole posizione posta lungo le direttrici delle principali infrastrutture – ha detto il rappresentante del Comitato Emiliano Taranghelli -. Oggi che la concorrenza è sempre più feroce e internazionale, non possiamo permetterci di rimanere con una infrastruttura inadeguata alle mutate esigenze. Ed occorre poi affrontare poi il capitolo delle opere connesse e funzionali al tratto autostradale per i Comuni di San Giovanni Valdarno, Figline Incisa e Terranuova Bracciolini”. Il riferimento, in questo caso, è alle cosiddette “misure compensative”.
Il Comitato delle Categorie ha quindi lanciato di nuovo un appello a tutte le parti in gioco: ai sindaci, alle forze politiche locali e non, affinché facciano tutto quanto è in loro potere per permettere di realizzare anche questa opera necessaria nel tratto valdarnese dell’A1
“Non possiamo sottacere, infine, sulla situazione di Ponte Buriano – hanno concluso le forze economiche – che, sebbene marginale nelle dinamiche valdarnesi, rappresenta un ulteriore ostacolo alla facilità di accesso al Valdarno stesso e pone in difficoltà la fascia di imprese che opera nella zona compresa tra Castiglion Fibocchi e Loro Ciuffenna”.
Le associazioni di categoria hanno avuto un incontro con il Presidente della Provincia Silvia Chassai, sollecitando anche la costituzione di un tavolo di confronto e aggiornamento, tra la Regione, la Provincia e i Comuni del Valdarno.