Le principali misure della Legge 213/2023 e i risultati di Confartigianato per artigiani e PMI
Lavoro, pensioni e famiglia. Dando priorità ai redditi più bassi, privilegiando le misure a favore della natalità e senza trascurare la sanità e i rinnovi dei contratti della Pa.
Parte da questi capisaldi la Legge di Bilancio n.213 del 30 Dicembre 2023, che mette a terra complessivamente circa 28 miliardi, di cui metà destinati alle due misure più corpose, il taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef a tre aliquote.
Di seguito le principali misure per imprese e famiglie.
CUNEO E IRPEF
Viene confermato il taglio del cuneo già in vigore da luglio (6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila). Tuttavia, la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024. Per rafforzarne l’effetto arriva anche la nuova Irpef, che passa da quattro a tre aliquote con l’accorpamento dei primi due scaglioni (l’aliquota del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro): l’effetto abbinato di cuneo ed Irpef, secondo il Tesoro, aumenterà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui.
PENSIONE DI VECCHIAIA 2024
Nel 2024 la pensione di vecchiaia resta ferma a 67 anni di età, esattamente come deciso dalla Legge Fornero. Per tutti i dipendenti pubblici e privati, uomini e donne valgono quindi i seguenti requisiti:
- età anagrafica 67 anni;
- contributi minimi maturati 20 anni.
QUOTA 103
È confermata la proroga di un anno di «Quota 103» (62 anni e 41 anni di contributi). Tuttavia chi aderirà nel 2024 avrà l’assegno decurtato due volte:
- l’intera pensione sarà calcolata con il sistema contributivo e non più con il sistema misto cioè vale a dire con il sistema retributivo sulle anzianità acquisite fino al 31 dicembre 1995 (31 dicembre 2011 se sussistono almeno 18 anni di contributi al 31.12.1995);
- la misura dell’assegno, calcolato come sopra descritto, non potrà risultare superiore a 2.272€ euro lordi al mese (cioè quattro volte il trattamento minimo Inps) sino al compimento dell’età di 67 al posto delle cinque volte attuali (cioè 2.840€).
Le novità sulle Pensioni 2024 vedono l’accrescere della durata delle finestre mobili, ovvero il tempo di attesa che deve trascorrere tra la maturazione dei requisiti (62 anni e 41 anni di contributi) e la percezione del primo rateo pensionistico. Rispetto agli attuali tre mesi (sei mesi per i dipendenti pubblici) l’attesa sale a sette mesi e a nove mesi per i dipendenti pubblici.
Per il resto l’impianto della misura è lo stesso dell’attuale Quota 103. Confermato, in particolare, l’incentivo al posticipo al pensionamento cioè la facoltà per l’assicurato di optare per la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione IVS a suo carico (di regola il 9,19%).
Si precisa che chi ha maturato i requisiti di «Quota 103» entro il 31 dicembre 2023 mantiene le condizioni più favorevoli previgenti. In particolare il calcolo con il sistema misto e la finestra mobile di tre mesi.
OPZIONE DONNA
Opzione Donna viene confermata con le restrizioni attuali (cioè solo caregivers, invalidi 74% e disoccupate) a condizione che siano raggiunti 61 anni (ora 60 anni) e 35 anni di contributi al 31 dicembre 2023. Restano le riduzioni di un anno del requisito contributivo per ogni figlio fino ad un massimo di due anni e le finestre mobili di 12 mesi per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.
APE SOCIALE
L’Ape Sociale viene prorogata fino al 31 dicembre 2024 ma sale il requisito anagrafico: al posto degli attuali 63 anni si potrà accedere allo strumento con il requisito di almeno 63 anni e cinque mesi. Salta inoltre l’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciute dalla legge n. 234/2021 nel biennio 2022-2023 e le relative riduzioni contributive per edili e ceramisti. Viene, inoltre, aggiunta la regola, oggi assente, dell’incumulabilità totale della prestazione con i redditi di lavoro dipendente o autonomo ad eccezione del lavoro occasionale entro un massimo di 5.000€ annui.
L’assegno è sempre calcolato col sistema misto ma con le limitazioni dell’importo massimo a 1.500 € lorde mensili, senza tredicesima e senza gli adeguamenti dovuti all’inflazione fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.
Per i contributivi puri, cioè i soggetti privi di anzianità al 31.12.1995 viene eliminato il limite di 1,5 volte l’assegno sociale per l’accesso alla pensione di vecchiaia a 67 anni con almeno 20 anni di contributi ma viene inserito un limite diversificato per accedere alla pensione a 64 anni e 20 anni di contributi. In particolare si sale a 3 volte l’assegno sociale salvo si tratti di donne con figli nel cui caso la soglia resta pari a 2,8 volte se c’è solo un figlio mentre scende a 2,6 volte in presenza di almeno due figli.
La pensione a 64 anni e 20 anni di contributi, inoltre, registra ulteriori strette:
- l’assegno non potrà eccedere le 5 volte il minimo Inps (cioè circa 2.840 € lordi al mese) fino al raggiungimento dei 67 anni (cioè l’età di vecchiaia). Oggi non c’è limite;
- avrà una finestra mobile di tre mesi dalla maturazione dei requisiti (oggi assente);
- il requisito contributivo di 20 anni dovrà essere adeguato alla speranza di vita ISTAT (oltre a quello anagrafico).
INDICIZZAZIONI
Cambia anche il meccanismo delle rivalutazioni delle pensioni a fasce. Anche nel 2024 gli importi cresceranno:
- al 100% le pensioni fino a quattro volte il minimo;
- sale dall’85% al 90% per i trattamenti tra 4 e 5 volte il minimo;
- al 53% le pensioni da 5 a 6 volte il minimo Inps;
- al 47% le pensioni da 6 a 8 volte il minimo Inps;
- al 37% le pensioni da 8 a 10 volte il minimo Inps;
- scende dal 33 al 22% la rivalutazione degli assegni sopra 10 volte il minimo.
È inoltre confermata la super-rivalutazione assegni minimi per gli over 75.
SANITA’ ED ENTI LOCALI
A seguito di un emendamento proposto dal Governo gli assicurati presso le ex casse di previdenza amministrate dal Tesoro (CPDEL, CPI, CPS e CPUG) in possesso di meno di 15 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, subiranno la prevista riduzione delle aliquote di rendimento della pensione solo se maturano i requisiti per la pensione anticipata dal 1° gennaio 2024 (cioè 41 anni e 10 mesi di contributi le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini; 41 anni di contributi i cd. lavoratori precoci).
Sono esclusi, comunque, i soggetti che:
- sono collocati in quiescenza d’ufficio dall’amministrazione pubblica (es. per raggiungimento dei limiti ordinamentali, 65 anni);
- accedono alla pensione con requisiti diversi dalla pensione anticipata (es. lavori usuranti e/o notturni; ape sociale);
- hanno maturato un diritto a pensione entro il 31 dicembre 2023 (es. Quota 103, pensione di vecchiaia, pensione anticipata);
- sono già in pensione al 31 dicembre 2023.
L’emendamento messo a punto dal Governo prevede ora:
- per medici, infermieri dipendenti di enti locali, ufficiali e aiutanti giudiziari e insegnanti di asilo e scuole primarie e parificate il taglio alla parte contributiva degli assegni fino al 25% solo sulle pensioni anticipate ordinarie (cui si accede con 42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne), non su quelle di vecchiaia;
- per il personale sanitario diventa possibile la permanenza in servizio dopo la maturazione dei requisiti di uscita oltre i 40 anni di contribuzione e ogni mese di lavoro in più riduce il taglio dell’aliquota di rendimento di un trentaseiesimo. Resta ferma l’età massima pensionabile comunque a 70 anni (bocciato l’emendamento che la portava a 72).
Tutto il personale iscritto alle ex casse di previdenza amministrate dal Tesoro (CPDEL, CPI, CPS e CPUG), anche coloro che hanno più di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995, subirà, inoltre, un aumento della finestra mobile in caso di accesso alla pensione anticipata (cioè 41 anni e 10 mesi di contributi le donne; 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini; 41 anni di contributi i lavoratori precoci).
Dagli attuali 3 mesi, validi per chi ha maturato il requisito entro il 31 dicembre 2023, l’attesa sarà di:
- 3 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2024;
- 4 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2025;
- 5 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2026;
- 7 mesi se i requisiti sono maturati nel corso del 2027;
- 9 mesi se i requisiti sono maturati dal 2028 in poi.
Nulla cambia in materia di finestra mobile per le altre prestazioni pensionistiche.
RISCATTO PERIODI CONTRIBUTIVI
Viene introdotta una nuova agevolazione sperimentale per il riscatto di periodi non coperti da contribuzione fino a 5 anni, rivolto agli iscritti a tutte le gestioni Inps soggetti al calcolo contributivo (privi di contributi prima del 1996) con versamento degli oneri rateizzabile fino a 12 anni oppure tramite il datore di lavoro grazie a compensazione con premi di produttività.
CASA
Nel capitolo casa, niente proroghe sul Superbonus, ma sale la cedolare sugli affitti brevi (al 26%, escluso però il primo immobile in locazione) e le famiglie numerose godranno di priorità per l’accesso al Fondo mutui prima casa. Viene inoltre dato più tempo (fino al 15 gennaio 2024) ai Comuni ritardatari per fissare le aliquote Imu.
LA SOCIAL CARD
La Card ‘Dedicata a te’ è stata rifinanziata con un aumento di risorse pari a 100 milioni di euro e con la legge di Bilancio diventa strutturale. L’importo caricato sulla card sarà di circa 460 euro a famiglia: oltre ai 382,50 euro già previsti per l’acquisto di generi di prima necessità, infatti, si aggiungeranno 77,20 euro previsti dal bonus benzina.
DONNE
Il fronte comune delle opposizioni consente di destinare 40 milioni a misure contro la violenza sulle donne. Sale infine dal 5% al 10% l’Iva sui pannolini, così come per il latte in polvere e gli assorbenti femminili. Prorogata fino a febbraio anche l’Iva al 10% sui pellet.
LAVORO
Arriva la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza fino a toccare il 130%. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5%, mentre cambia la soglia di esenzione dei fringe benefit, che si potranno usare anche per pagare affitto e mutuo prima casa: sale a 1.000 euro per tutti e scende a 2 mila per i lavoratori con figli – GUARDA QUI LA NOSTRA NEWS DI APPROFONDIMENTO
AZIENDE
Per le aziende arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia. Rinviata a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi: per le imprese che lo eludono sono previste multe da 100mila a 500mila euro (GUARDA QUI LA NOSTRA NEWS DI APPROFONDIMENTO). Risorse anche per i rinnovi contrattuali: 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza.
RISORSE SSN
Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026), interventi per il personale della Croce Rossa ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Arriva anche un incremento del buono per le rette agli asili nido e per il supporto domiciliare ai bambini fino a 3 anni e affetti da gravi patologie croniche. Si istituisce il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga (con 5 milioni per tre anni) e nasce il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie. Per fronteggiare la carenza di personale nelle aziende ed enti del Ssn e ridurre le liste di attesa, si estende fino al 31 dicembre 2026 la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. Inoltre, per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) è vincolata una quota pari a 50 milioni per il 2024 e di 200 milioni dal 2025. La dotazione del Fondo per l’Alzheimer viene incrementata di circa 35 milioni in tre anni.
CULTURA
Cambia la tax credit per il cinema, sarà al massimo del 40% ma è prevista la possibilità di ridurla o addirittura di escludere l’accesso al credito. Per i contributi selettivi, in relazione alla qualità artistica dell’opera, interverrà una commissione di esperti nominati dal ministero della Cultura tra personalità di comprovata qualificazione professionale. Il ministero potrà poi disporre di una quota di proventi di concerti o mostre da destinare alla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali. Arriva anche la Capitale italiana dell’arte contemporanea alla quale, sulla base di una procedura di selezione, verrà assegnato un milione dal 2024.
CANONE RAI E ISTRUZIONE
Viene ridotto il canone Rai in bolletta, che passa da 90 a 70 euro. Sul fronte dell’istruzione, vengono incrementate, con 36 milioni aggiuntivi, le risorse per l’erogazione delle borse di studio per gli studenti. Via libera anche al Fondo per l’Erasmus italiano con un investimento totale di 10 milioni.
Info: Tel. 05753141 – info@artigianiarezzo.it
“Nella Legge di bilancio riconosciamo e responsabilmente condividiamo l’attenzione alla tenuta dei conti pubblici. Ora bisogna assolutamente concentrarsi sull’impegno per alimentare la fiducia delle imprese e la crescita del Paese, puntando sull’ambizione di una visione strategica complessiva che valorizzi i nostri punti di forza e rimuova le criticità che sopportiamo da anni”.
E’ il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli il quale esprime un giudizio complessivamente positivo sui provvedimenti del ‘pacchetto manovra’. “Non possiamo – aggiunge – tornare a politiche di austerity, occorre invece sostenere gli investimenti, l’occupazione e le aree più deboli con un’azione su più fronti e utilizzando i molteplici strumenti del ‘pacchetto manovra’, compresa la piena realizzazione del nuovo Pnrr”.
La Legge di bilancio 2024 contiene molte misure d’interesse per gli artigiani e le piccole imprese. Sono il risultato dell’azione di rappresentanza e delle battaglie condotte in questi mesi da Confartigianato per sostenere gli imprenditori ed accompagnarli in un percorso di sviluppo.
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