L'allarme dei Presidenti regionali di categoria Moreno Vignolini e Paolo Pernici
Aprire un tavolo di crisi regionale per il “Sistema Moda” toscano.
Questa l’idea di Paolo Pernici, Presidente di CNA Federmoda Toscana, e Moreno Vignolini, Presidente di Confartigianato Moda Toscana per ovviare ai dati provenienti da Ebret, l’ente bilaterale artigiano che conta 24mila imprese iscritte per un corrispondente di 106mila addetti: il 39% dei lavoratori in cassa integrazione appartiene al settore pelletteria ed il 18% al tessile-moda.
“La situazione della filiera di tutto il comparto moda, che per anni è stata trainante per l’economia toscana, sta attraversando negli ultimi mesi un momento di forte difficoltà – spiegano Pernici e Vignolini – che sta via via aggravandosi con prospettive tutt’altro che rosee, per questo riteniamo necessaria e urgente la costituzione di un tavolo di crisi”.
I dati del Fondo bilaterale di solidarietà per l’artigianato FSBA segnalano come le richieste di sostegno per le imprese toscane siano passate dai 700mila euro del 2023 agli oltre 2 milioni di euro del mese di novembre 2023, con cifre in aumento anche per il 2024. Motivo dell’incremento, le maggiori richieste da parte delle imprese del tessile, pelletterie, abbigliamento, accessori metallici e concia. Molte aziende stanno già per terminare gli strumenti di sostegno a disposizione, con il serio rischio di dover ricorrere a licenziamenti fino ad arrivare, nella peggiore delle ipotesi, alla chiusura dell’attività.
“Per ovviare a tutto questo – proseguono i due presidenti – si rendono necessari e urgenti strumenti straordinari, primo fra tutti la creazione, come già abbiamo scritto nella lettera a Giani, di un tavolo di crisi che permetta di aprire un confronto tra le parti sociali e le imprese artigiane del settore, i brand e le istituzioni politiche. In quell’ambito si potrebbe avanzare la possibilità di ulteriori strumenti di sostegno”.
Cna e Confartigianato hanno già presentato al Governo nazionale alcune proposte come l’estensione straordinaria della possibilità di ricorrere alla Cassa Integrazione e la definizione di ammortizzatori sociali ad hoc per le piccole e medie imprese, moratorie sui finanziamenti ottenuti dalle imprese del settore e una serie di strumenti che incentivino sul territorio nazionale l’acquisto di prodotti Made in Italy.
“Si rende necessaria e urgente – concludono Pernici e Vignolini – un’azione da parte della Regione nei confronti dell’esecutivo per chiedere con forza la sospensione dei prestiti Covid e delle rate dei mutui a carico delle imprese”.
Per saperne di più è possibile contattare la Coordinatrice di Confartigianato Moda, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).