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Moreno Vignolini confermato Presidente nazionale di Confartigianato Tessili “Subito interventi per il settore Moda o sarà tracollo”

Crisi profonda: in 6 mesi export crolla di 1,8 mld. Giù anche produzione e occupazione. Le richieste avanzate dalla categoria al Ministro Urso


Il pratese Moreno Vignolini è stato confermato, per acclamazione, Presidente del Consiglio nazionale della categoria Tessili di Confartigianato. La squadra che lo aiuterà a portare avanti le istanze del comparto è composta da Federico Poletti (Emilia-Romagna) e Luca Corinaldesi (Marche) indicati, dal neoeletto Presidente, quali Vicepresidenti; completano la squadra Massimo Vielmi (Lombardia), Eros Cortese (Veneto), Rosario Tranfo (Calabria) e Danilo Alberto Rasero (Piemonte).

Un consiglio rinnovato nel segno della continuità ma anche in proiezione al futuro – ha dichiarato il Presidente Vignolini  – con l’inserimento in ruoli apicali anche di giovani figure. L’obiettivo è quello di trasformare le sfide in opportunità, tenendo conto del particolare momento che il tessile italiano sta vivendo, per il quale abbiamo già proposte al Governo per traghettare insieme le imprese verso la ripresa”.

Vignolini ha, poi, presentato il suo programma riassumendo quanto fatto nel precedente mandato ed indicando le nuove strategie che seguiranno alcuni driver cardini: dossier europei in materia di economia circolare, eco-design, EPR ed end of Waste, promozione e lo sviluppo delle imprese, valorizzazione delle filiere produttive, attenzione sulla formazione dei dipendenti, tutela delle produzioni Made in Italy.

Sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare Vignolini sottolinea: “Gli ultimi anni sono stati interessati da un’attenzione sempre crescente rivolta ad incentivare la sostenibilità e l’economia circolare, soprattutto nelle produzioni del settore della moda. Le normative, molto spesso provenienti dall’Europa, hanno bisogno di un occhio attento che possa andare nella direzione di valorizzare e tutelare le nostre produzioni, pertanto il costante confronto con uffici nazionali, del territorio ed europei, risulta uno dei punti cardine per poter raggiungere i nostri obiettivi”.

Vignolini ha, inoltre, evidenziato altri items, sia di mercato per identificare tendenze e segmenti promettenti, sia di sviluppo come l’innovazione di prodotto tramite l’uso di materiali sostenibili e tecnologie avanzate.

Vignolini punta anche sulla proposta di una formazione mirata per accompagnare i processi di cambiamento in atto attraverso la creazione di percorsi scolastici e post-scolastici che siano incentrati nel passaggio del “saper fare” artigiano e manifatturiero; l’assunzione nelle aziende di giovani ad alta scolarizzazione e specializzazione tecnica attraverso un abbattimento dei costi per l’assunzione, sviluppando il sistema dell’apprendistato, riconoscendo il ruolo formativo delle aziende e degli imprenditori, attraverso misure per abbattere i costi dei percorsi di affiancamento.

Infine sottolinea l’importanza della prosecuzione della lotta alla contraffazione con controlli più rigorosi e campagne di sensibilizzazione per educare i consumatori sui vantaggi dell’acquisto di prodotti autentici anche promuovendo il patrimonio culturale e la tradizione manifatturiera italiana sui mercati internazionali che può consolidarne il valore e l’unicità.

Crisi profonda: in 6 mesi export crolla di 1,8 mld. Giù anche produzione e occupazione “Subito misure contro tracollo settore

E’ crisi profonda per la moda italiana. A lanciare l’allarme è Confartigianato che evidenzia il peggioramento, nel corso dell’estate, degli indicatori del settore.

Nei primi sei mesi del 2024 le imprese della moda hanno registrato un calo del 5,3% delle esportazioni, pari a una perdita di 1,8 miliardi di valore.

In pratica, tra gennaio e giugno, le aziende hanno visto calare di 9,7 milioni di euro al giorno i ricavi da vendite all’estero. I crolli maggiori riguardano i mercati di Svizzera (-54,9%), Regno Unito (-9%) e Germania (-7,1%).

A livello regionale il calo dell’export della moda tra gennaio e giugno ha colpito con flessioni superiori alla media nazionale soprattutto la Toscana (persi 936 milioni, pari al -13%), la Lombardia (826 milioni in meno, equivalenti a -8,8%), il Veneto (455 milioni di export in meno, pari a -7,6%) e le Marche (la perdita di export ammonta a 77 milioni, -5,7%).

A livello provinciale, è Varese ad aver subito il calo più intenso in termini percentuali delle esportazioni della moda (199 milioni, -28,7%), seguita da Firenze (778 milioni, -16,5%), Treviso (204 milioni, -15,7%) e Biella (127 milioni, -15,6%).

Negativi anche i dati della produzione. Nel mese di luglio è scesa del 18,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una flessione complessiva del 10,8% tra gennaio e luglio 2024. Questo decremento supera le riduzioni registrate in Germania e Spagna (-7,0% e -7,9%, rispettivamente), mentre la produzione in Francia è cresciuta dell’1,3%.

Peggiorate anche le aspettative sugli ordini delle imprese della moda: ad agosto mostrano un saldo negativo di -7,7, rispetto al -3,5 di giugno.

La crisi si riflette anche sulle previsioni di assunzione per il trimestre settembre-novembre 2024, che registrano un calo del 5,6% rispetto all’anno precedente.

Confartigianato, come noto, si è rivolta al Ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso e, in una lettera, il Presidente Marco Granelli ha denunciato la gravità della situazione che investe soprattutto le piccole imprese e ha sollecitato una serie di interventi per scongiurare il tracollo del settore e il rischio di perdere una delle componenti più importanti del patrimonio manifatturiero made in Italy.

Alla richiesta di Confartigianato, che partecipa al Tavolo della moda istituito presso il Mimit, è seguito un confronto con il Ministero dal quale è scaturito l’impegno a prendere in considerazione alcune proposte avanzate dalla Confederazione a sostegno degli imprenditori.

Confidiamo – sottolinea il Presidente Moreno Vignolini – che, come emerso all’incontro con i rappresentanti del Ministero delle imprese e del made in Italy, il Governo possa sospendere i versamenti tributari per le imprese in crisi. Riteniamo altrettanto necessario estendere la CIG in deroga a tutte le tipologie di imprese della moda o ridefinire i criteri per l’assegnazione delle ore disponibili. Fondamentale anche applicare la moratoria sul rientro dei prestiti garantiti attraverso una norma del Fondo Centrale di Garanzia, che permetta l’allungamento dei periodi di rientro senza impatti negativi sul rating aziendale. Per sostenere gli investimenti delle nostre imprese, sollecitiamo anche l’aumento del 50% dell’aiuto di Impresa 4.0, oltre alla semplificazione delle procedure di accesso ai prestiti SIMEST per partecipare alle fiere e per la patrimonializzazione delle imprese”.

Tra le misure sollecitate da Confartigianato anche risorse per incentivare l’acquisto di capi rigenerati provenienti da filiere certificate.

Per saperne di più è necessario contattare la Coordinatrice di Confartigianato Moda, Manuela Boncompagni (Tel. 0575314281 – manuela.boncompagni@artigianiarezzo.it).


16 Settembre 2024
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