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Nuova ztl ad Arezzo, le categorie economiche: “così si uccidono le imprese”


L’entrata in vigore del nuovo regolamento, che prevede un restringimento degli orari di accesso alla città dentro le mura ed è fissata dall’Amministrazione Comunale al prossimo 1 luglio, secondo Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna porterà solo disagi logistici per operatori e residenti, disorientamento per i consumatori e forte perdita di competitività alle imprese. “Ma senza negozi e botteghe artigianali il centro è condannato ad una lenta agonia, ora che molte funzioni pubbliche sono state spostate altrove”. Le richieste al Sindaco Fanfani: “sospendere il provvedimento e riprendere il confronto con le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato per apportare alcune modifiche come, ad esempio, la differenziazione degli orari estivi ed invernali e una gestione più snella degli accessi per gli operatori che debbano occuparsi di interventi non programmabili”.

Stop all’entrata in vigore della nuova Ztl di Arezzo. Lo chiedono in coro le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato, che hanno scritto una lettera aperta al sindaco Giuseppe Fanfani per sollecitare l’apertura di un confronto teso a trovare soluzioni alternative, che non pregiudichino la competitività e l’efficienza delle imprese, né la qualità di vita dei residenti.

Un tentativo estremo per evitare il peggio, visto che il provvedimento approvato dall’Amministrazione Comunale dovrebbe diventare effettivo fra pochi giorni (il prossimo 1° luglio), con effetti che Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato temono disastrosi, visto il notevole restringimento degli orari di accesso alla città dentro le mura.

Così, le quattro associazioni di categoria stamattina (giovedì 26 giugno) hanno convocato una conferenza stampa presso il Caffè dei Costanti per rendere noto il contenuto della lettera spedita a Palazzo Cavallo. “A nome degli operatori e delle categorie economiche che le nostre Associazioni rappresentano, Le chiediamo di non procedere con l’attuazione del provvedimento relativo alla Ztl nel centro storico di Arezzo, ripensando le nuove regole o perlomeno rinviandone l’applicazione ad un momento migliore della vita economica della città”, scrivono nella missiva al Sindaco i direttori delle quattro organizzazioni di categoria.

“In questo difficile momento, infatti, oltre a creare problemi logistici e di gestione a imprenditori e residenti, l’estensione della chiusura al traffico del centro storico penalizzerebbe gravemente l’accessibilità delle imprese aggravando a dismisura il già precario stato dei consumi e mettendo in forse l’esistenza di tanti posti di lavoro”.

I rappresentanti del commercio e dell’artigianato sottolineano poi come il centro storico sia “tenuto in vita e reso più attrattivo grazie alle attività economiche che vi insistono, dal commercio alla ristorazione fino all’artigianato. Senza la presenza di queste imprese” mettono in guardia, “sarebbe destinato ad una lenta agonia economica con conseguenze sociali, visto anche il progressivo trasferimento di importanti uffici pubblici ad altri luoghi della città”.

“Condividiamo la necessità di una maggiore tutela dell’ambiente e della vivibilità urbana”, proseguono le associazioni, “pensiamo tuttavia che per raggiungere lo stesso scopo basterebbe far rispettare le regole della Ztl già esistenti. Il loro inasprimento e irrigidimento, invece, oltre a generare gli effetti sopradescritti, creerebbe disorientamento nelle abitudini dei consumatori, causando alle imprese una perdita di competitività nei confronti dei centri commerciali esterni alla cerchia muraria”.

La lettera al Sindaco si chiude quindi con due precise richieste: la sospensione del provvedimento e l’apertura di un confronto che consenta di correggerlo con l’introduzione di semplici modifiche. Come, ad esempio, “la differenziazione dell’orario della Ztl tra estivo e invernale e modalità più snelle nella gestione degli accessi alla stessa per le imprese artigiane di servizi in caso di interventi non

programmabili”. Adesso, la parola passa all’Amministrazione Comunale, nella speranza che tenga in considerazione l’appello delle imprese e di tanti residenti.

 

LE DICHIARAZIONI

 

“Non si possono chiedere altri sacrifici alle imprese in questo momento. Se restare in centro storico si rivelasse una scelta fallimentare sotto ogni profilo, gli imprenditori potrebbero decidere di trasferirsi altrove, come hanno già fatto in questi ultimi anni tanti uffici di pubblica utilità. Dobbiamo credere che abbiano abbandonato una nave che affonda?”, dice provocatoria Anna Lapini, presidente della Confcommercio aretina.

“L’amministrazione comunale di Arezzo è affetta da una dicotomia che perdura negli anni”, sottolinea Luigi Casagrande, presidente del comitato area aretina di Confartigianato, “tutti convengono sulla necessità di vitalizzare il centro storico ma nessuno dà seguito in maniera concreta a queste intenzioni, buone solo in campagna elettorale. La chiusura al traffico va gestita saggiamente e soprattutto va condivisa, affinché chi ci vive e ci lavora – portando valore aggiunto e un’indubbia attrazione turistica – possa continuare a farlo”.

“Sono dell’opinione che un’amministrazione saggia in un momento difficile debba operare per alleviare le difficoltà delle imprese che operano in centro storico, non certo per introdurre nuove difficoltà. E noi tutti”, afferma Mario Landini, presidente Area Aretina di Confesercenti, “consideriamo le misure relative al traffico misure sbagliate, certamente non necessarie, destinate a creare nuovi problemi alle imprese”.

“Bisogna avere coraggio e andare nella direzione di una semplificazione e riduzione dei costi”, dice Antonio Stocchi, presidente Area Aretina di CNA nonché presidente nazionale dell’Unione Benessere, “dobbiamo lavorare subito ad un’unica autorizzazione per gli artigiani che devono accedere ai centri storici di tutta la provincia e, visto che i costi delle autorizzazioni ricadono sui clienti, considerare anche il rilascio di permessi gratuiti”.

 

 



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