Il temuto art. 8 del decreto “Destinazione Italia” è stato completamente stralciato. Ivo BOBINI e Roberto CARRIA, rispettivamente Presidenti Provinciali delle carrozzerie aretine di CNA e Confartigianato rilanciano la soddisfazione delle due Associazioni. L’art. 8 avrebbe infatti consentito alle assicurazioni di obbligare il cliente a scegliere la carrozzeria indicata dalla compagnia, con grave attacco alla libertà di mercato, e con un danno al cliente privato della possibilità di rivolgersi al suo carrozziere di fiducia. La sua applicazione avrebbe determinato la scomparsa dal mercato di una altissima percentuale delle carrozzerie attuali, circa il 40% con una perdita di 30.000 posti di lavoro.
“Abbiamo reagito prontamente con mobilitazioni in tutto il territorio. – sottolineano CARRIA e BOBINI – In Toscana abbiamo promosso iniziative unitarie in tutte le province e poi abbiamo incontrato delegazioni dei parlamentari toscani. Abbiamo spiegato loro le nostre buone ragioni e siamo felici del fatto che molti di loro se ne siano fatti carico e le abbiano riportate in sede parlamentare. Il 15 Gennaio abbiamo raggiunto Roma insieme a colleghi provenienti da tutta Italia. La sala “CAPRANICHETTA”, davanti Montecitorio, era gremita e straboccante. Eravamo in compagnia di ben 40 parlamentari che hanno partecipato alla nostra manifestazione, ma molti di più se li sommiamo a quanti hanno partecipato alle tantissime manifestazioni locali. Con forte capacità di mobilitazione, con la nostra determinazione, con la difesa civile e non demagogica delle nostre buone ragioni abbiamo avuto ragione. Abbiamo costretto il Governo a ritirare l’art. 8 del decreto. La nostra azione ha dimostrato che la mobilitazione civile ed il dialogo istituzionale funzionano più di quanti sterilmente hanno dato vita a dimostrazioni tanto violente nei toni quanto improduttive – aggiungono i due presidenti – ed ha anche dimostrato che, talora può succedere che tanti piccoli artigiani sconfiggano la grandissima e potente lobby delle assicurazioni”.
Se l’articolo 8 non fosse stato stralciato,oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si sarebbero messe in ginocchio 2/3 delle imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione. Per la provincia di Arezzo si parla di circa 200 aziende con oltre 600 addetti!
CARRIA e BOBINI concludono ricordando che siamo riusciti, tutti insieme, a far prevalere il buonsenso rispetto ad una normativa che affidava ulteriori privilegi alle compagnie di assicurazione pur consapevoli che il problema è solo in parte risolto visto che le assicurazioni avranno comunque la “facoltà” di proporre ai clienti, a fronte di sconti sull’assicurazione, le clausole di divieto di cessione del credito e il risarcimento in forma specifica. É quindi consigliabile che le imprese di carrozzerie non si convenzionino con le assicurazioni o disdicano eventuali convenzioni già stipulate. Sarà, altrettanto, importante informare i cittadini/automobilisti che, firmando quelle clausole, potrebbero vedersi limitare fortemente la loro autonomia di essere risarciti in maniera equa.