SPECIALE AGEVOLAZIONI A CURA DELL’UFFICIO CREDITO DI CONFARTIGIANATO IMPRESE AREZZO
CREDITO IMPOSTA R&S: confermato con qualche novità
Inizialmente concepito per l’ambito scientifico e tecnologico nella partnership tra imprese e dipartimenti universitari di ricerca e relativo a personale altamente qualificato, Il Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo, a seguito della spinta delle associazioni rappresentative delle piccole medie imprese ha subito importanti modifiche del proprio impianto normativo.
Queste ultime hanno dato luogo a circolari interpretative che hanno fornito una chiave di lettura molto più ampia aprendo importanti e interessanti spazi rendendo possibile l’accesso all’agevolazione alle piccole imprese inizialmente di fatto escluse, elementi ribaditi e sottolineati nell’intervento svolto dal dirigente del Mise, Paolo Calabro’, all’ultimo convegno organizzato lo scorso 29 ottobre presso la nostra sede.
Basti pensare al concetto di ricerca ed ideazione estetica per la realizzazione dei prototipi nel settore tessile e moda, comprendendo in quest’ultimo settori quali oreficeria, calzaturiero e pelletteria.
Introdotto per gli investimenti effettuati dal 2015 al 2020, il credito d’imposta ricerca e sviluppo è riconosciuto alle Imprese che effettuano investimenti incrementali in ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale e si realizza attraverso un’autoliquidazione dei suoi effetti in sede di dichiarazione dei redditi.
Tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa (imprese, enti non commerciali, consorzi e reti d’impresa), indipendentemente da natura giuridica, dimensione aziendale e settore economico d’appartenenza, potranno beneficiare del credito d’imposta per le spese di ricerca e sviluppo sostenute.
Per l’accesso al beneficio è richiesto che siano sostenute attività per ricerca e sviluppo di almeno 30.000 Euro.
Sono ammissibili le spese legate a personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, contratti di ricerca extra muros, quote di ammortamento, competenze tecniche e privative industriali.
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2019 (Legge 145/2018) ci sono importanti novità per le imprese che intendono usufruire del credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo nel 2019.
In particolare, la percentuale del 50%, attualmente applicabile su tutta l’eccedenza delle spese ammissibili rispetto alla media del triennio 2012-2014, viene mantenuta, a decorrere dal 2019:
- nel caso di attività di ricerca e sviluppo organizzate internamente all’impresa, solo per le spese del personale titolare di un rapporto di lavoro subordinato direttamente impiegato in tali attività di ricerca;
- nel caso di attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo per i contratti stipulati con Università, enti e organismi di ricerca, nonché con startup e PMI innovative indipendenti.
La manovra stabilisce quindi una differenziazione nell’ambito delle spese di personale tra il personale titolare di rapporto di lavoro subordinato, anche a tempo determinato, e personale titolare di altri rapporti di lavoro diversi dal lavoro subordinato (lavoratori autonomi, collaboratori, etc.), prevedendo in questo secondo caso la percentuale del 25 per cento.
Discorso analogo per le spese relative alla ricerca commissionata, che viene distinta tra quella affidata a Università, enti e organismi equiparati, nonché a imprese rientranti nella definizione di start-up e PMI innovative, alla quale si applicherà l’aliquota del 50%, e quella affidata ad altri soggetti, per la quale si precede l’aliquota ridotta del 25%.
La seconda novità di grande impatto è la riduzione dell’importo massimo del credito d’imposta spettante per ciascun periodo d’imposta, che passa da 20 a 10 milioni di euro.
La legge di Bilancio interviene anche sul fronte delle spese ammissibili per il calcolo del beneficio, dando rilevanza ai costi sostenuti per l’acquisto di materiali, forniture e altri prodotti analoghi direttamente impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo, anche per la realizzazione di prototipi o impianti pilota relativi alle fasi della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale.
SABATINI TER. 7 FEBBRAIO 2019 LA RIAPERTURA DELLO SPORTELLO
Con decreto direttoriale n. 1338 del 28 Gennaio 2019 e avviso in pari data, è disposta, a partire dal 7 febbraio 2019, la riapertura dello sportello “BS Nuova Sabatini” per la presentazione delle domande.
Inoltre, a fronte del nuovo stanziamento di risorse finanziarie, con il Decreto direttoriale n. 1337 del 28 Gennaio 2019 è disposto altresì l’accoglimento delle prenotazioni pervenute nel mese di dicembre 2018, non soddisfatte in precedenza per insufficienza delle risorse disponibili.
Lo stanziamento totale ammonta ad un totale di 480 milioni di euro e nello specifico : 48 milioni per il 2019, 96 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2023 ed ulteriori 48 milioni per il 2024.
Ricordiamo che la misura consiste nel rilascio di un contributo in c/interessi a favore delle pmi che investono in acquisto diretto o tramite leasing di beni strumentali nuovi di fabbrica, macchinari, impianti ed attrezzature fatta esclusione di immobili e terreni. Rimangono invariate le percentuali di contributo nello specifico il 2.75% per investimenti ordinari ed il 3.75% per investimenti in innovazioni tecnologiche rientranti nell’ambito applicativo di industria 4.0.
In considerazione che le richieste inevase per insufficienza fondi relative allo scorso dicembre assorbiranno una buona parte del plafond disponibile, consigliamo le imprese di definire le operazioni con gli enti finanziatori prima possibile per poter prenotare in tempo i fondi disponibili.
INDUSTRIA 4.0. MAXI/IPERAMMORTAMENTO PROROGATI CON SCALETTA
È confermata la proroga dell’iper ammortamento, ossia della maggiorazione del costo di acquisizione dei beni strumentali, destinati a strutture produttive situate in Italia, a favore delle imprese che effettuano investimenti in beni nuovi finalizzati a favorire processi di trasformazione tecnologica / digitale secondo il modello “Industria 4.0”, ricompresi nella Tabella A, Finanziaria 2017, entro il 31.12.2019, ovvero entro il 31.12.2020 a condizione che entro il 31.12.2019 il relativo ordine sia accettato dal venditore e sia effettuato il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
La maggiorazione ora spettante risulta “scalettata”, ossia differenziata a seconda del costo di acquisizione degli investimenti. In sede di approvazione è stato previsto che la maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti fino a € 2,5 milioni è applicabile nella misura del 170% (in precedenza 150%). La maggiorazione non è applicabile sulla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di € 20 milioni.
Investimenti |
Maggiorazione |
Fino a € 2,5 milioni |
170% |
Da € 2,5 milioni a € 10 milioni |
100% |
Da € 10 milioni a € 20 milioni |
50% |
Oltre € 20 milioni |
0 |
È altresì confermata la proroga, per i soggetti che effettuano nel suddetto periodo investimenti in beni immateriali strumentali di cui alla Tabella B, Finanziaria 2017, del maxi ammortamento, ossia dell’incremento del costo di acquisizione del 40%.
Per tutte le informazioni a riguardo è possibile contattare il nostro Ufficio Credito e Agevolazioni (Tel. 05753141 – credito@artigianiarezzo.it)